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EUduxo 2Weeks – 7 Dicembre

Benvenutз alla nostra rubrica settimanale dedicata alle ultime notizie dalle istituzioni dell'Unione Europea! 🇪🇺 In un contesto in continua evoluzione, dove le decisioni prese a Bruxelles influenzano le vite di…

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Benessere Insieme: Affrontare la Disforia di Genere Oggi

La disforia di genere è una condizione generata dall’incongruenza tra sesso biologico e identità di genere, che produce un forte impatto sulla vita delle personeaffette. In particolar modo, questo colpisce ancora più intensamente le persone più giovani, che spesso non hanno i mezzi e il sostegno necessari per affrontare questa condizione da solз. Risulta quindi importante, non solo aumentare la consapevolezza sociale rispetto alla disforia di genere, ma cercare di creare unità e collaborazione anche dal punto di vista del trattamento medico, sociale e psicologico. Nel lavoro di equipe entrano in gioco varie figure con diversi background e questa eterogeneità può essere una risorsa preziosa. Non sempre però è facile trovare un punto di convoglio, capita di avere divergenze che impattano non solo sulla qualità del loro lavoro ma anche della vita deз pazienti disforici. Negli ultimi anni però sono stati compiuti enormi progressi che hanno portato a una sempre maggiore de-stigmatizzazione della disforia di genere in vari contesti. La necessità è quindi quella di confermare e consolidare tali progressi tramite la stesura di linee guida universali, che siano in grado di donare stabilità al movimentato mondo della disforia di genere.

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Le conseguenze che il menarca porta con sè: la Tampon Tax ed altre storie di discriminazione

Le mestruazioni: disgustoso, vero? Il colore del sangue, l’impurità che attribuisce ad ognunə delle sue vittime. Talmente mistiche e demonizzate che da tempo immemore è etichetta sottintesa quella di non parlarne, di nascondere l’assorbente prima di andare in bagno o di chiamarle con nomi che non gli appartengono (marchese, barone rosso, le mie cose). Trattasi tutt’oggi di un argomento estremamente stigmatizzato in Italia, le mestruazioni rappresentano, oltre ad un grande tabù che la società patriarcale ha paura di scardinare, un lusso a causa dei prezzi vertiginosi dei prodotti per l’igiene mestruale. La cosiddetta “Tampon tax” infatti, è l’applicazione dell’Iva - attualmente al 10% - sul prezzo degli assorbenti, nonché parte integrante di una discriminazione sistemica nei confronti dei corpi afflitti da questa “maledizione” che è il ciclo mestruale. Di che tipo di cambiamento avrebbero davvero bisogno le persone con mestruazioni e l’intera nostra società fallocentrica?

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EUduxo Week – 23 Novembre

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La prevenzione del suicidio: quanto è importante

I dati sul suicidio sono allarmanti: è il secondo fattore di mortalità giovanile. Nel mondo sono pochi i Paesi che hanno incluso la prevenzione del suicidio fra le priorità della salute pubblica. Il 10 settembre, la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, ci ricorda quanto sia importante pensare a linee di intervento, programmi e trattamenti per prevenire il suicidio e maggior accessibilità ai servizi di salute mentale.

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Sai che puoi fare amicizia con la tua rabbia?

“Ma perchè ti arrabbi? Sei unə brontolonə.” “Dai sorridi, non serve che ti arrabbi.” “Non mi piaci quando sei arrabbiatə, se fai così non ti rivolgo più la parola.” “Sei sempre arrabbiatə.” “Arrabbiarsi non serve a niente.” Hai mai sentito dire ai tuoi genitori, insegnanti e/o amicə/partner una di queste frasi? Che effetto ti ha fatto? Queste affermazioni si sono consolidate negli anni nel nostro gergo comune, ma in realtà nascondono insidie pericolose che vanno a ledere l’autostima della persona alla quale ci rivolgiamo e dipingono la rabbia come un mostro. La rabbia non è un mostro, è tua amica!

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Tutti i corpi sono corpi da spiaggia: no al bodyshaming

Estate, tempo di vacanza e caldo…di conseguenza è la stagione in cui esponiamo di più il nostro corpo! Spesso si vive con serenità e felicità la stagione estiva, con il bikini, il costume da bagno, le gite e i viaggi, e il corpo diventa protagonista più che mai. Tuttavia alcune persone vivono un senso di inadeguatezza nei confronti del proprio corpo. Si chiama body shame, cioè vergogna del proprio corpo. E spesso è anche collegata a un disturbo chiamato dismorfofobia, cioè l’alterata percezione del proprio corpo e la non accettazione di esso. Una ricerca pubblicata di recente sul Journal of Epidemiology and Community Health afferma che il 61% delle persone prova avversione per il proprio aspetto fisico. Spesso una delle motivazioni profonde è che il corpo viene investito del dovere di rappresentare esteriormente l'identità della persona, ma non è così.

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Il senato boccia la proposta di declinare le cariche al femminile

Il 27 luglio si è discusso in Senato di alcuni emendamenti al testo della Riforma del Regolamento del Senato a seguito della revisione costituzionale concernente la riduzione del numero deз parlamentari (Doc. II, n. 12), in particolare della proposta numero 5.0.200 [già 5.7 (testo 2)] della senatrice Maiorino di aggiungere come articolo 5 bis il seguente testo, con la rubrica Disposizioni per l’utilizzo di un linguaggio inclusivo. La proposta, votata a scrutinio segreto, ha ottenuto 152 voti favorevoli, 60 contrari e 16 astenuti, non sufficienti a raggiungere la maggioranza assoluta necessaria per approvare l’emendamento. Quello che è accaduto in Senato è a dir poco scandaloso. Così la marcia dei diritti delle donne più che in avanti resta una marcia sul posto. Questo accade perchè si tratta del Parlamento: della Camera dei Deputati e del Senato, un organo di potere. Infatti, come abbiamo scritto un paio di anni fa su questi canali, «non abbiamo problemi a declinare al femminile parole come operaio, infermiere o cuoco. Nessun problema a parlare di maestra, commessa o segretaria. Questo perché le professioni citate sono lavori umili, subordinati e/o di cura. Se saliamo in alto nelle cariche, troviamo avvocato, ministro, giudice, magistrato e assessore ad esempio, il cui femminile sembra essere più ostico”. «Diamo spesso per scontato che il genere maschile sia neutro. Pensiamo che dire “tutti”, possa rappresentare anche chi non si identifica nel genere maschile, e che si possa dire “avvocato donna”, come se lз avvocatз fossero tutti uomini, e l’eccezione fosse da rimarcare, aggiungendo quel “donna” finale. La lingua italiana non è neutra. Il maschile predefinito porta con sé uno stereotipo di linguaggio che lo vede essere la norma. Il femminile è quindi qualcosa di altro, che si discosta dalla norma».

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Misgendering e deadnaming:
cosa sono e come evitarli

Diversi studi hanno dimostrato che quando vengono utilizzati i pronomi e il nome corretto di una persona, vengono drasticamente ridotti i pensieri suicidi, gli episodi di depressione e ansia che potrebbero essere causati a quella persona. Questo è stato per lo più notato tra lз giovani trans*. Per capire al meglio ciò di cui parleremo oggi ti chiedo di pensare a come ti sentiresti se qualcuno ti chiamasse costantemente con il nome sbagliato e si rifiutasse di cambiare.

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Sai che è possibile amare più persone?

Nel “Simposio” di Platone, Aristofane, spregiudicato commediografo greco, narra il mito dell’androgino. Secondo la leggenda, nell’antichità gli uomini erano esseri sferici dotati di due teste, quattro braccia, quattro gambe e due organi sessuali, composti quindi da una metà maschile e una femminile. Questi esseri molto potenti e superbi volevano conquistare il monte degli Dei, l’Olimpo. Zeus, come punizione, decise di tagliarli in due per indebolirli, costringendoli a vagare nel mondo alla ricerca della loro metà. Da qui nasce il famoso mito “della mela” su cui la nostra educazione affettiva e sessuale ha trovato fondamento per secoli. E se Platone si fosse sbagliato? E se fossimo già una mela completa alla ricerca di più mele da amare e da cui farci amare?

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