Rendiamo queste elezioni più democratiche!

EUMANS, associazione che vede come co-Presidenti Marco Cappato e Virginia Fiume, che abbiamo coinvolto (e di cui trovate degli aggiornamenti video nelle nostre stories), ha lanciato una raccolta firme per le liste elettorali e la firma digitale, con l’obiettivo di rendere più democratiche le nostre elezioni. Perchè? Dopo la caduta del governo Draghi, l’Italia va a elezioni completamente impreparata: con solo poche settimane per presentare le liste, c’è il rischio che solo lɜ parlamentari possano farlo, lasciando l’elettorato senza gli strumenti per proporre un’alternativa vera. Al momento infatti sono presenti numerosi ostacoli per la presentazione delle liste secondo la legge elettorale in vigore: primo fra tutti il fatto che vengano favoriti i partiti già presenti in Parlamento e che non venga accettata la firma digitale (SPID) per la presentazione delle liste. Pertanto, l’accettazione della firma digitale è al momento l’unica soluzione per arginare gli ostacoli presenti nella legge elettorale, che prevede meccanismi fortemente discriminatori sulla presentazione delle liste. La nostra Costituzione, e con essa trattati e convenzioni internazionali, è chiara quando parla di un “pari accesso a un’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del paese” (art. 3). La sottoscrizione digitale, secondo @marcocappato, non risolverebbe il problema della democrazia rappresentativa in Italia, ma attenuerebbe una discriminazione intollerabile verso qualunque “corpo estraneo” al sistema dei partiti, che a malapena coinvolge la metà deɜ cittadinɜ. Secondo @gillafiume, “chi si candida a governare questo Paese non può che agire per il rispetto della legalità costituzionale e degli obblighi internazionali dell’Italia, obblighi che secondo le Nazioni Unite sono stati violati 10 anni fa e per cui è stata introdotta la firma digitale”. Sono più di 15 le persone che al momento stanno facendo uno sciopero della fame, rivolto al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al suo Governo, per consentire l’uso della firma digitale.

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Invecchiare senza paura – la nostra sfida più grande.

La paura di invecchiare ha un nome e si chiama “gerascofobia”. Alcunɜ psicologɜ fanno riferimento anche alla “Sindrome di Dorian Gray”, alludendo al celebre personaggio del libro di Oscar Wilde. Viviamo in un’epoca in cui la cura dell’immagine è molto importante, ma tra le pieghe di tanto perfezionismo può annidarsi un’insicurezza crescente, dovuta all’inevitabile trascorrere del tempo e alle conseguenze che questo causa sul nostro corpo. L’invecchiamento può rappresentare una vera e propria sfida e non soltanto per la difficile accettazione del cambiamento fisico; ancora più difficili da affrontare e da accettare sono i cambiamenti legati alle attività quotidiane, che iniziano ad essere diverse, limitate. Per non parlare del sopraggiungere di sentimenti avversi quali il sentirsi inutili, inoperosɜ, inascoltatɜ, abbandonatɜ, solɜ. Ancora peggiore è la sorte di chi, non sentendosi appagatə del percorso svolto, sente di non avere più chances per migliorarlo

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20 giugno Giornata mondiale del rifugiato

Il 20 giugno era la Giornata Mondiale del Rifugiato. Indetta dalle Nazioni Unite, viene celebrata per commemorare l’approvazione della Convenzione di Ginevra del 1951, che per la prima volta fornisce una definizione universale dello status di persona rifugiata. Ormai si sente parlare sempre più di migliaia di rifugiati che ogni giorno sono costretti a scappare da discriminazioni, guerre e violenze. Il tema dell’accoglienza è sempre all’ordine del giorno per la politica interna e internazionale. Abbiamo deciso quindi di cogliere l’occasione per fare un po’ di chiarezza sul tema!

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Lavoro minorile: il crollo dei diritti dell’infanzia

Le conseguenze devastanti della pandemia e delle guerre si calcolano non solo in numero di vittime, ma anche in termini di recessione rispetto a determinate battaglie, intraprese da anni e di difficile risoluzione, come per esempio quella contro il lavoro minorile. L’UNICEF e l’OIL stimano che ad oggi più di 150 milioni di bambinɜ sono costrettɜ a lavorare per la loro sopravvivenza e per quella delle loro famiglie. Nel 2002, l’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) ha lanciato la Giornata Mondiale contro il lavoro minorile per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo questo tema e la preminenza che esso deve mantenere a livello mondiale.

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Verso il referendum: per cosa si vota domenica?

Domani si va a votare! Il 12 giugno dalle 7 alle 23 lɜ italianɜ andranno alle urne per un referendum sulla giustizia… ma di preciso, cosa stiamo votando? Si tratta di un referendum abrogativo proposto da Lega e Partito Radicale, che quindi si propone di eliminare o modificare una legge in parte o nella sua interezza.

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La schiavitù è davvero finita?

Quando pensiamo alla schiavitù, nel nostro immaginario vengono evocate immagini del passato: le grandi navi che attraversavano l’Atlantico piene di schiavз africanз, strappatз alle loro terre e deportatз per lavorare nei campi in America, oppure la schiavitù della gleba, contadinз e domesticз sottomessз aз proprietarз. Tutte immagini corrispondenti a realtà molto lontane dai nostri tempi. Ma è davvero così? La schiavitù è veramente un fenomeno del passato o è solamente mutato?

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Per una Cultura dello Spazio

Dal 2011 ogni anno, nella giornata del 12 aprile, si festeggia il primo viaggio spaziale, in memoria della prima missione dell’astronauta Yuri Gagarin, in quello stesso giorno del 1961. La scienza e la tecnologia hanno fatto passi da gigante da allora, e anche chi non fa l’astronauta di mestiere oggi può avere accesso a immagini strabilianti, tour virtuali e riprese video sbalorditive. Ma l’importanza di questi studi e dei successi raggiunti in questo ambito vengono percepiti con sufficiente interesse dalla comunità non scientifica? Quali sarebbero i vantaggi di una consapevolezza maggiormente diffusa sullo studio dello spazio e dell’universo? Come non subire il fascino della Terra vista dallo spazio, sapientemente descritta dalle parole di eminenti astronautɜ e astrofisicɜ? E se lassù ci fosse molto di più di un semplice panorama mozzafiato?

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Terapie di conversione: a che punto siamo?

Secondo un sondaggio svolto da Trevor Project (2020), circa 6 giovani su 10 facenti parte della comunità LGBTQIA+ hanno riportato di essere statз incitatз a cambiare il proprio orientamento sessuale e/o la propria identità di genere; il 10% deз intervistatз ha affermato di essere statə sottopostə a terapie di conversione, il 78% di loro era minorenne e il 28% ha tentato il suicidio dopo essere statə costrettə a ciò. Il 17 maggio 1990 l’omosessualità venne ufficialmente eliminata dalla Classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati dall’OMS, ma nonostante ciò ancora oggi sono diffuse quelle che vengono comunemente definite terapie di conversione.

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Lo sapevi che le generazioni hanno un nome?

“In sociologia il termine generazione identifica un insieme di persone che è vissuto nello stesso periodo ed è stato esposto a eventi che l'hanno caratterizzato. Una generazione raggruppa, cioè, tutti quegli individui segnati dagli stessi eventi, ed è distinta dal concetto statistico di coorte dal fatto di condividere un comune sistema valoriale e una comune prospettiva sul futuro. Definibile solo a posteriori, cioè quando la sua influenza sulla storia e nella società è terminata, una generazione è spesso in almeno una forma di conflitto con la precedente, qualità che contribuisce a caratterizzarla. Gli eventi influiscono sulla generazione che li ha vissuti, determinandone dunque un mantenimento di caratteristiche proprie di quel momento storico, culturale e sociale” (Ariès, 1979). La sociologia da Hume a Comte (e anche dopo) si è interrogata su questo concetto da un punto di vista quantitativo, al fine di determinare la durata di una generazione ed utilizzarla come unità di misura per la storia della società. Per Hume bastava un battito di ciglia a determinare il passaggio da una generazione alla successiva. I limiti dell'approccio quantitativo sono però evidenti e sono stati ben presto messi in dubbio da Dilthey, Heidegger e Pinder, che hanno contribuito con diversi elementi alla definizione delle caratteristiche principali del concetto di generazione: l'appartenenza ad una stessa fase della vita (la contemporaneità), eventi, cause, punti in comune caratterizzanti, orizzonte comune di esperienze In questo contesto la presenza di incastri temporali tra le varie generazioni non si configura più come un problema ed esse possono avere durate diverse ed essere compresenti allo stesso tempo. A partire dalla fine del XIX secolo, alle generazioni è stato attribuito un nome, sulla base delle comuni esperienze culturali, e in questo articolo le andremo ad approfondire. Scorri le slide e leggi l’articolo completo cliccando sul linkinbio! In conclusione, le generazioni descrivono la storia e ci permettono di capire comportamenti, atteggiamenti e preferenze culturali. Conoscerle è decisamente interessante, non trovi? Quale sarà la prossima generazione e cosa la contraddistinguerà?

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MATTARELLA BIS: UN RESOCONTO DELLA CORSA AL COLLE

30 Gennaio 2022 - É il dì subito successivo all'elezione – o meglio, alla rielezione del Presidente della Repubblica uscente Sergio Mattarella. Il 3 Febbraio 2022, il nuovo (ma medesimo) Presidente salirà al Colle per il giuramento ufficiale che darà il via ai prossimi sette anni di mandato. Ma come si è arrivati al Mattarella Bis? Cosa ne rimane dopo otto scrutini?

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