Le foreste racchiudono all’incirca l’80% delle specie animali e vegetali terrestri viventi sul Pianeta e offrono una moltitudine di habitat unici che garantiscono, di fatto, la sopravvivenza della diversità biologica sulla Terra.
Sapevi che le foreste tropicali sono importanti regolatori del clima globale? E che gli effetti della loro scomparsa ricade su di noi e sul nostro futuro?
La distruzione delle foreste porta con sé la produzione di grandi quantità di carbonio: questo raggiunge l’atmosfera, contribuendo in maniera massiccia all’effetto serra. È chiaro quindi che la deforestazione accelera i cambiamenti climatici.
Lo scorso anno la foresta Amazzonica ha bruciato ininterrottamente, registrando il peggior record degli ultimi dieci anni. Nel 2020, nel mese di ottobre, l’amazzonia brasiliana è stata colpita da 17.326 incendi contro i 7.855 dell’ottobre 2019. Nel complesso, in un anno, gli incendi sono aumentati del 60% . L’agenzia spaziale INPE ha diffuso le riprese di questi eventi catastrofici.
Agli incendi si aggiunge, inoltre, la deforestazione dovuta all’avanzare dell’agricoltura industriale. Ad oggi il 73% della deforestazione, infatti, è una conseguenza dell’espansione dei terreni agricoli. Quindi la deforestazione e il consumo di determinati prodotti non sono fenomeni scollegati tra loro, anzi.
L’80% della deforestazione mondiale dipende dalla necessità di far posto ai pascoli per la produzione di carne, soia e olio di palma, richiesti dai paesi occidentali che consumano e sprecano sempre di più. Si aggiunge poi l’industria del legno, che preoccupa l’ambiente da ormai trent’anni.
Sebbene i consumi nell’UE siano responsabili “soltanto” del 10% della deforestazione globale, l’Europa rappresenta comunque il più grande mercato di import-export di prodotti agroalimentari associati alla deforestazione globale.
Quindi cosa fare per contrastare la deforestazione?
È fondamentale creare dei sistemi di garanzia sull’origine di alcuni prodotti agro-forestali, a partire dalla carne, dalla soia, dall’olio di palma e dal legno, per proseguire con altri prodotti che potrebbero avere elevata incidenza su scala locale, come il cacao o il caffè.
Un esempio pratico di garanzia? L’etichetta per distinguere gli allevamenti intensivi da quelli che rispettano gli animali!
Quindi se vogliamo davvero raggiungere gli obiettivi (su clima, deforestazione e perdita di biodiversità) che ci si è prefissati, è necessario che vengano imposti dei nuovi requisiti ambientali molto più rigidi su coloro che esportano cibo e prodotti verso l’UE.
Fonti:
Report WWF https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/foreste-rapporto-ww