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New Migration Pact

La Commissione Europea ha proposto il mese scorso, pochi giorni dopo la distruzione del campo di Moria, in Grecia, una nuova soluzione riguardante il problema della gestione dei flussi migratori nelle frontiere esterne dell’Unione Europea, per superare gli ormai obsoleti accordi di Dublino.

Gli accordi di Dublino prevedono l’assegnazione di ogni migrante al sistema di accoglienza del paese di primo approdo.

Il nuovo meccanismo proposto prevede opzioni di “solidarietà obbligatoria” flessibili per i Paesi Membri, i quali possono dare asilo alle persone arrivate in Europa, assumersi la responsabilità del rimpatrio, o cooperare con gli altri paesi per rispondere a specifiche tendenze migratorie, oppure fornendo un sostegno operativo immediato o a lungo termine.

La flessibilità varia in base alla situazione migratoria, in modo di alleviare la pressione presente in certi periodi sui paesi di confine dell’UE.

Questa flessibilità si è resa necessaria per venire incontro ai paesi che più osteggiano accordi sul piano dell’immigrazione (paesi del gruppo Visegrad, e Austria), che non sarebbero disposti ad una ridistribuzione automatica degli aventi diritto di asilo.

Saranno modificate anche le procedure di entrata: sarà effettuato uno screening sanitario completo, i dovuti controlli di sicurezza e la scansione delle impronte digitali; inoltre la decisione riguardante la concessione dell’asilo o il rimpatrio verranno prese in non più di dodici settimane.

Tuttavia si tratta ancora di una proposta della Commissione che dovrà essere discussa anche dal Parlamento e dal Consiglio Europeo.

Il New Migration Pact si basa su alcuni pilastri fondamentali

  • Procedure più rapide ed efficienti

Controlli di sicurezza e sanitari, e rilevamento delle impronte digitali per coloro che attraversano la frontiera europea, o che sono sbarcati a seguito di una operazione di soccorso. Inoltre le decisioni riguardo il rimpatrio o l’asilo saranno prese in tempi molto più brevi. Verrà migliorata anche l’infrastruttura digitale dell’UE per l’immigrazione.

  • Equa ripartizione delle responsabilità e solidarietà

Sono previste da parte di tutti gli stati membri forme di sostegno volontario nei confronti di quei paesi che hanno più pressione migratoria. I contributi dei paesi possono andare dalla ricollocazione dei richiedenti asilo, all’assunzione delle responsabilità del rimpatrio, ad altre forme di aiuto. 

Questo “sostegno volontario” diventa molto più rigoroso nei periodi di maggiore pressione su singoli stati membri.

  • Cambiamento di paradigma nella cooperazione con paesi terzi

L’UE promuoverà partenariati con i paesi terzi, che contribuiranno ad affrontare sfide come il traffico di migranti. Tutti gli stati membri agiranno in modo unitario per sostenere la cooperazione con i paesi terzi per quanto riguarda i rimpatri. 

  • Approccio globale

L’accordo intende anche promuovere la creazione di un framework comune per quanto riguarda i quadri giuridici, e un rafforzamento della guardia costiera e di frontiera europea. È prevista anche la nomina di un coordinatore europeo per i rimpatri, che permetterà l’attuazione di strategie comuni in questo ambito.

Per ora la proposta della Commissione Europea dovrà essere discussa e approvata anche dal Parlamento e dal Consiglio Europeo.

Fonti

https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/promoting-our-european-way-life/new-pact-migration-and-asylum_it

https://it.euronews.com/2020/09/23/commissione-europea-nuovo-patto-europeo-su-migrazione-e-asilo

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_20_1706

https://it.insideover.com/schede/migrazioni/il-trattato-di-dublino-spiegato.html

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