Sin dalle prime civiltà umane ci sono tracce di pratiche di modificazioni dei genitali femminili e maschili, quasi sempre legate a pratiche religiose e di controllo sociale sulla sessualità.
La scelta di parlare di modificazioni piuttosto che di mutilazioni genitali viene dal tentativo di evitare gli errori causati da uno sguardo “occidentale” che spesso si finisce per adottare quando si cerca di discutere e valutare delle pratiche come quelle qui affrontate ed evitare l’errore di cadere in un approccio etnocentrico, fotografando il fenomento in maniera più ampia andando così ad includere anche le altre categorie di cui si sente meno parlare e che vengono praticate anche nei paesi occidentali.
La WAS con l’articolo 3 della Dichiarazione dei diritti sessuali sancisce il Diritto all’autonomia e integrità corporea dove si afferma che ogni individuo ha il diritto di controllare e di decidere liberamente sulle questioni relative alla propria sessualità e al proprio corpo. Questo include anche la decisione e il consenso libero ed informato prima di qualsiasi test, intervento, terapia correlata alla sessualità.
Se effettuate alla nascita o nel periodo dell’infanzia dove la persona non ha ancora gli strumenti per dare un consenso le MG sono una violazione di tale diritto.
Esistono vari tipi di MG con diversi livelli di gravità, di cui la più radicale è comunemente chiamata infibulazione.
L’infibulazione (dal latino fibula, spilla) è una pratica, che prevede la modifica degli organi genitali di una persona, sia essa di sesso maschile o femminile.
Il principale ma non unico scopo dell’infibulazione è quello di impedire alla persona di avere rapporti sessuali e nel caso dell’infibulazione femminile, ciò è volto al controllo della verginità della donna e del suo piacere.
Se nel caso femminile la pratica è soltanto chirurgica, nel caso maschile alcune forme di infibulazione non presentano alcuna mutilazione e sono del tutto reversibili.
L’impedimento dei rapporti sessuali non è oggi il solo scopo dell’infibulazione: nel caso della circoncisione maschile, infatti, essa non preclude i rapporti sessuali alla persona circoncisa ed è oggi praticata esclusivamente come rito di passaggio.
Infibulazione femminile e modificazioni genitali femminili (MGF)
Comprendono tutte le “forme di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche”. L’infibulazione infantile costituisce un atto estremamente traumatico e provoca gravi conseguenze sulla salute fisica, psichica e sessuale delle bambine e delle giovani ragazze che la subiscono.
È una pratica principalmente diffusa presso gruppi ed etnie dei Paesi dell’Africa subsahariana e della penisola arabica, ma sono praticate anche in Europa e in Italia, per effetto dell’immigrazione e c’è stato un tempo in cui si praticava l’ablazione della clitoride anche in occidente: ancora nella metà dell‘800 numerosi ginecologi degli Stati Uniti e in Inghilterra praticavano il taglio della clitoride per guarire le donne dall’onanismo dato che si pensava che la masturbazione potesse condurre all’isteria, all’epilessia e di essere responsabile di un basso quoziente di intelligenza.
L’OMS stima che sono dai 100 ai 140 milioni le donne nel mondo sottoposte a MGF e che le bambine sottoposte a tali pratiche sono, ogni anno, circa 3 milioni. Le MGF sono classificate in 4 categorie: la 1° è l’asportazione parziale o completa della punta/glande della clitoride, la 2° categoria riguarda il taglio parziale o totale delle piccole labbra spesso in combinazione con svariate forme di lesioni alla clitoride, il 3º tipo è quello più invasivo, dove si cuciono direttamente le grandi labbra lasciando solamente un piccolo foro sopra l’apertura vaginale, a volte vengono tagliate anche le piccole labbra e la clitoride.
L’ultima categoria riguarda tutti i danni ai genitali che non rientrano nelle 3 precedenti come ad esempio la pratica di trapassare la clitoride con aghi bollenti.
I rapporti sessuali con le MGF diventano dolorosi e difficoltosi, l’asportazione totale o parziale degli organi genitali femminili esterni impedisce alla donna di conoscere l’orgasmo derivante dalla stimolazione del clitoride.
Ulteriori danni si hanno anche al momento del parto e non è rara la morte della madre e del bambino in conseguenza di queste pratiche.
Circoncisione
Consiste nell’eliminazione della parte superiore del prepuzio, la circoncisione è presente soprattutto nella cultura ebraica, la quale prevede che essa avvenga entro l’ottavo giorno di vita del bambino, e in quella musulmana, per la quale essa deve essere invece praticata entro l’età prepuberale, cioè i 13-14 anni.
Anche la pratica della circoncisione può essere ricondotta, in passato, all’impedimento di un atto sessuale, dato che alcuni ritengono che essa fosse un surrogato della penectomia praticata in tempi remoti sui prigionieri e sugli schiavi, e dato anche il suo utilizzo, in età vittoriana, come supposto deterrente alla masturbazione.
Modificazioni dei genitali delle persone intersex
Le persone intersessuali nascono con caratteri sessuali che non rientrano nelle tipiche nozioni binarie del corpo maschile o femminile. Nonostante queste variazioni generalmente non minaccino la salute fisica (solo in certe circostanze ci sono correlati problemi di salute), spesso le persone con queste variazioni biologiche subiscono o hanno subito una pesante medicalizzazione per via delle implicazioni della loro condizione rispetto al genere sociale sin dai primi anni di vita quindi senza avere il consenso della persona coinvolta.
Le modificazioni vanno dall’asportazione delle gonadi alla modifica estetica e funzionale dei genitali per renderli “adeguati” al sesso che viene scelto dai medici stessi. La mancanza di una comunicazione chiara, serena e obiettiva, correlata di tutte le informazioni necessarie, comprese le controindicazioni e le possibili varianti, può minare nel* paziente e nei genitori, la fiducia di avere una cura e una tutela della salute sessuale e dell’integrità della persona.
FONTI:
Wikipedia