Studiare online non è una novità della pandemia, bensì un’opportunità che Internet e l’accesso a innumerevoli fonti di apprendimento ci offre da anni. Dal 2012 è infatti esploso il numero delle piattaforme che offrono Massive Open Online Courses (MOOCs), ovvero quei corsi gratuiti, online e accessibili in ogni momento da un numero illimitato di persone, perlopiù preparati da professor* universitar.
Come funzionano i MOOCs?
Ci si iscrive gratuitamente ad una piattaforma, si sceglie il corso che si vuole frequentare tra quelli proposti, si seguono le lezioni guardano i video già registrati e leggendo il materiale proposto, si svolgono alcuni test per assicurare l’acquisizione delle conoscenze/abilità/competenze e si ottiene alla conclusione un attestato di partecipazione. Studiare ha un prezzo spesso troppo alto. Le tasse d’iscrizione all’Università e il dover scegliere tra continuare gli studi o iniziare a lavorare a tempo pieno sono tra i fattori che maggiormente frenano un* student* motivat* a proseguire gli studi. Quando lo Stato non interviene per correggere questi fallimenti aumenta la sperequazione educativa limitando la mobilità sociale.
Essi escono da questo meccanismo permettendo di democraticizzare parzialmente l’istruzione, rendendola gratuitamente fruibile.
Per spiegare quanto detto bisogna chiedersi a che serva l’istruzione. I benefici maggiormente discussi sono due: da una parte c’è l’accumulo di capacità professionali e di conoscenze personali, dall’altra è considerato un meccanismo di screening. Ad esempio, durante un colloquio di lavoro, chi intervista non sa nulla sulle reali capacità de* candidat*, il/la quale può però portare come prova delle sue competenze (es. alta motivazione) il fatto che sia riuscit* a completare con successo un determinato ciclo di studi. Affinché un corso gratuito online sia spendibile verso terzi, quindi, non solo deve essere riconosciuto come capace di insegnare una materia, ma deve anche richiedere uno sforzo particolare nel completarlo.
Vorresti saper parlare un’altra lingua, studiare fisica, saperne di finanza o conoscere di più l’arte contemporanea?
Oggi, se si ha accesso ad Internet, non si hanno più impedimenti dovuti alla scarsità di risorse. Sul web si trovano migliaia di corsi gratuiti e fruibili in ogni momento che permettono di studiare ciò che si vuole, i c.d. Massive Open Online Courses.
Alcune piattaforme:
Khan Academy: tra le prime piattaforme create, offre supporto a giovani studenti in particolare per studi matematici o scientifici.
Coursera: tra le piattaforme più popolari e con la maggiore offerta, ha costruito il suo successo grazie alla collaborazione delle università e aziende che lì offrono alcuni corsi. Le lezioni sono gratuite, ma non l’attestato di partecipazione ufficiale.
edX: è l’iniziativa dell’MIT e di Harvard che vuole rendere più accessibile l’istruzione.
Lacerba e EduOpen sono due realtà italiane che sono emerse positivamente nel panorama dei MOOCs.
Benefici dei MOOCs
-Sviluppo di approcci educativi alternativi o complementari;
-Istruzione più democratica, flessibile, accessibile, economica, diffusa, personalizzata e internazionale;
-Nuovi posti di lavoro potenziali per docenti;
-Effetti positivi in termini di produttività e cittadinanza legati ad una società con conoscenze maggiormente disseminate.
Problematiche legate ai MOOCs.
Il fatto che esista questa opportunità non significa che siano stati risolti tutti i problemi educativi, anzi. Nei paesi in cui il gap educativo non è dovuto alla difficoltà di accesso all’istruzione, è infatti possibile che questi corsi vengono frequentati maggiormente da persone che già hanno ampio accesso all’istruzione secondaria o universitaria, rispetto a chi si trova invece in una situazione di svantaggio educativo. Nei paesi sottosviluppati o in via di sviluppo, invece, l’impatto potenziale dei MOOCs è decisamente maggiore (es. India).
L’apprendimento è un processo fragile, che richiede tempo, impegno ed energie.
Corsi di bassa qualità rischiano di minare la credibilità dell’intero sistema; spesso vengono utilizzate impropriamente le stesse tecniche di insegnamento per corsi in presenza e online.
L’esperienza di apprendimento in presenza o in tempo reale risulta più efficace, ma la presenza di corsi online può essere una scusa per renderla maggiormente elitaria.
Creazione di contenuti standard e omogenei che rispondono a sole esigenze di produzione in larga scala.
ACCESSO ALLA RETE
Non possiamo dare per scontato che tutti abbiano accesso ad Internet e abbiano a disposizione strumenti per connettersi. I MOOCs non rendono perciò l’istruzione accessibile a tutti. Con la didattica a distanza abbiamo sperimentato quante persone siano tagliate fuori dalla scuola per colpa del divario tecnologico e questa problematica è amplificata in tutte quelle aree a ridotto sviluppo digitale.
FONTI:
Rosanna De Rosa, Valentina Reda: “La rivoluzione dei MOOCs: un’analisi di policy framework su scala europea”
Anita Stepan, “Massive Open Online Courses (MOOC) disruptive impact on higher education”
Mario Mancini, “Coursera e l’impatto dei Moocs”
E-learning and digital education, Statista dossier