Il Next generation EU è un piano di aiuti a livello europeo creato per far fronte alla crisi generata dalla pandemia, su proposta della Commissione Europea, dal valore di 750 miliardi di euro. Questo piano di aiuti si basa su diversi pacchetti di risorse, tra cui il “Recovery and resilience facility” (comunemente conosciuto come Recovery Fund).
In particolare, il Recovery Fund, essendo costituito per buona parte da sussidi (ossia che non sono da restituire, a fondo perduto, mentre i prestiti sono da ripagare con un interesse, anche se in questo caso molto basso), è stato lungamente mediato e discusso durante il consiglio europeo del 19 luglio 2020, durante il quale ha assunto forma concreta a partire dalla proposta iniziale della Commissione Europea.
Nei mesi successivi al Consiglio Europeo un tema fondamentale riguardante questi aiuti era quello di una condizionalità basata sul rispetto del principio del “Rule of Law”.
Semplificando il concetto si tratta di quell’insieme di leggi, regole e principi che “regolano” il funzionamento del potere pubblico. Distorsioni nel rispetto del principio del Rule of Law causano quindi perplessità nell’indipendenza dell’esercizio del potere giudiziario rispetto alla politica.
In particolare, è stato recentemente pubblicato dalla Commissione Europea il “2020 Rule of Law Report”, e alcuni paesi dell’Est Europa hanno conseguito valutazioni non soddisfacenti. L’implementazione del Recovery Fund potrebbe essere soggetto a maggiori rischi di frode in questi paesi, e dunque l’aggiunta di una condizionalità legata all’erogazione dei fondi era stata auspicata da diversi stati membri (tra cui Germania, Paesi Bassi e Finlandia), ma fortemente osteggiata da Ungheria e Polonia.
Il 16 settembre 2020 il Governo italiano ha pubblicato le linee guida che caratterizzeranno l’implementazione degli aiuti in Italia, che saranno sottoposti alla Commissione.
La sfida sarà quella di riuscire ad implementare i fondi in modo celere, velocizzando la burocrazia necessaria e cercando di creare progetti che porteranno benefici nel lungo termine.
Il Next Generation EU è un piano di aiuti a livello europeo da 750 miliardi di euro, di cui fanno parte diversi pacchetti di risorse, tra cui il “Recovery and Resilience Facility”, erogati tramite presiti e sussidi.
Quest’ultimo pacchetto di risorse è stato approvato dal Consiglio Europeo tenuto il 16 Luglio 2020,
Le trattative di luglio furono lunghe e laboriose, soprattutto a causa dei cosiddetti “frugral four” (i “quattro paesi frugali”: Paesi Bassi, Danimarca, Austria e Svezia), reticenti al fornire aiuti sotto forma di sussidi. Il risultato finale ottenuto al termine del Consiglio Europeo consiste in 390 miliardi in sussidi, e 360 in prestiti.
All’Italia sono stati allocati 127 miliardi in prestiti e 390 miliardi in sussidi. Il Governo italiano ha elaborato delle linee guida e dei pilastri su cui basare la spesa di questi fondi.
Ciò che evince dalle linee guida è la volontà di “risanare” gli abiti in cui il paese è notoriamente carente, a partire dalla digitalizzazione e dalla ricerca.
Il documento presentato dal governo indica 9 direttrici di intervento, che riguardano:
– digitalizzazione
– infrastrutture
– sostenibilità
– sostegno alle filiere produttive
– migliore pubblica amministrazione
– istruzione, formazione e ricerca
– inclusione sociale
– snellimento e maggiore efficienza dell’ordinamento giuridico.
Si sono posti anche alcuni obiettivi più concreti, come il raddoppio del tasso medio di crescita, portare la spesa per la ricerca al di sopra della media europea, aumento dell’occupazione e della natalità.
Le linee guida e gli obiettivi presentati dal Governo non rappresentano un elenco di progetti che verranno effettuati nel nostro paese, ma solamente le finalità a cui essi dovranno rispondere, dal momento che il Next Generation EU entrerà effettivamente in vigore a partire dal 2021.
A livello europeo ancora diversi aspetti sono oggetto di discussioni e attriti fra i diversi stati membri, per esempio, alcuni paesi ritengono necessaria una condizionalità basata sul principio della “Rule of Law”, che è invece fortemente osteggiato da Ungheria e Polonia.
Fonti:
http://www.politicheeuropee.gov.it/it/comunicazione/notizie/linee-guida-pnrr/
https://ec.europa.eu/info/policies/justice-and-fundamental-rights/upholding-rule-law/rule-law/rule-law-mechanism_en
https://medium.com/@riccardofruggeri/european-mess-on-the-coronavirus-explained-ca9583286566
https://ec.europa.eu/info/policies/justice-and-fundamental-rights/upholding-rule-law/rule-law/rule-law-mechanism/2020-rule-law-report_en
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/reagire-alla-crisi-recovery-fund-lora-dellitalia-27062