Oggi, il 22 aprile segna il 50esimo anniversario della Giornata Mondiale della Terra.
Il tema di quest’anno è l’azione per il clima.
In piena crisi globale COVID-19, miliardi di persone sono state toccate da chiusura di scuole, attività commerciali, isolamento e misure di distanziamento sociale.
Tuttavia, molti di noi vogliono ancora far sentire le proprie voci sull’azione contro il cambiamento climatico, malgrado l’impossibilità di farlo attraverso le forme tradizionali di attivismo, viste le circostanze.
C’è un parallelo che unisce i primi attivisti ambientali di mezzo secolo fa e i/le ragazz* di Fridays For Future, i/le seguaci di Greta Thunberg che oggi celebrano l’Earth Day preparandosi al loro #GlobalStrike di venerdì 24, con lo sciopero per chiedere giustizia climatica e risposte dai potenti.
Perché la nascita dell’Earth Day fu figlia de* giovani di allora, de* Figl* dei Fiori, di quel movimento pacifista che già allora rivendicava anche un miglior uso delle risorse: tutto cominciò all’inizio degli anni ‘60.
Erano gli anni della guerra in Vietnam e delle grandi contestazioni, che includevano le prime rimostranze ecologiste. Dal 22 aprile 1970, l’ONI celebra l’Earth Day in tutto il mondo.
Un gruppo di studios* italian* ha lanciato un appello
«L’epidemia provocata dal nuovo Covid-19, con il suo tragico carico di morti e miseria, serva da insegnamento. La Terra è un macrorganismo vivente in cui tutto si tiene: biologia, ecologia, economia, istituzioni sociali, giuridiche e politiche. La salute di ciascun individuo è interconnessa e dipendente dal buon funzionamento dei cicli vitali del pianeta».
In quanto esseri umani siamo parte della natura. Esistiamo gli-uni-con-gli-altri, in reciproca connessione. Sono già passati cinque anni dall’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile dell’Onu e molti dei target intermedi fissati al 2020, nell’ambito dei suoi 17 macro obiettivi, non sono stati raggiunti.
Ecco perché non possiamo più fingere di non vedere.
La normalità del mondo post-virus non può essere quella di prima. Tutto e subito deve cambiare direzione, parametri di misura, valori di riferimento. Non vogliamo essere testimoni muti.