Abbassiamo l’età dell’elettorato passivo!

I recenti dati sulle elezioni europee mostrano un bassissimo livello di eurodeputati under 35: solo 68 su 720 (il 9,4% dei candidati eletti). Oltre alla debolezza strutturale europea di dare voce ai giovani e alla leadership politica giovanile, l’Italia si trova a dover affrontare un ostacolo aggiuntivo.
Infatti, la legge che determina le regole sull’elettorato passivo, in linea con l’articolo 8 dell’Atto elettorale europeo, stabilisce l’età minima per candidarsi al Parlamento  Europeo a 25 anni.
Mentre quindici Stati membri la prevedono a 18 anni, nove a 21 anni, e uno a 23 anni, Italia e Grecia hanno il triste unicum a 25 anni. Gli eurodeputati italiani, nel mandato 2019-2024, avevano anche un altro record: l’europarlamentare più longevo (Silvio Berlusconi a 82 anni). Alle recenti elezioni di giugno 2024 solo 2 europarlamentari italiani saranno under 35.

Scopri la campagna YouthPowerEU per abbassare l’età dell’elettorato passivo!

Questi dati rafforzano la campagna YouthPowerEU che Eduxo sta portando: YouthPowerEU ha come obiettivo quello di presentare al Parlamento italiano una proposta di legge per abbassare l’età minima dell’elettorato passivo al Parlamento Europeo. Per arrivare a ciò ci sono degli steps obbligatori da seguire:

1) promuovere la conoscenza della politica ai giovani, le sfide del nostro secolo e il funzionamento del processo decisionale nelle istituzioni europee;
 

2) mostrare i volti dei giovani attivisti italiani under 25 che vorrebbero candidarsi per fare politica e che sentono di voler condividere la loro storia e invogliare altre persone a fare lo stesso;

3) coinvolgere e ingaggiare il maggior numero di rappresentanti politici, europarlamentari, attivisti, media, e associazioni, al fine di creare una rete forte a livello regionale, nazionale e internazionale e portare il questo messaggio in tanti e diversi contesti educativi, sociali e politici. 

Firma la petizione!

Firmare la petizione YouthPowerEU significa credere in un’Europa più inclusiva e più giovane, dove nessuno viene lasciato indietro e in cui le persone possono dare voce alle proprie istante, problemi e necessità.
Senza rappresentanza non vi è coinvolgimento e senza coinvolgimento non c’è partecipazione.
L’alto astensionismo alle recenti elezioni europee 2024, in particolare in Italia (più bassa del 50%), è il frutto proprio di questo meccanismo, che  ha reso i programmi e le campagne elettorali più povere e deboli.
Il rischio di alienazione e di emarginazione degli under 25 è la diretta causa del cosiddetto “menefreghismo” giovanile nella politica e nelle istituzioni.
Gli eurodeputati italiani di domani hanno il diritto e il dovere di rispecchiare tutta la società.
Pertanto, l’inclusione nel processo di candidatura significa garantire un equilibrio nella rappresentanza generazionale, ma anche un’uguaglianza rispetto ai candidati degli altri paesi e una maggiore legittimità del processo democratico.

VOTA IL FUTURO! Abbassa l’età della candidatura a 18 anni per l’Europa di domani