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Summit del futuro: un accordo per le future generazioni

Nelle giornate del 22 e 23 Settembre, nell’ambito della 79esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, si è tenuto il Summit del Futuro. Dopo nove mesi di negoziati mediati da Germania e Namibia che hanno portato alla bozza del Patto, cd. “Zero Draft”, i leader mondiali hanno adottato un Patto per il Futuro che include anche un Global Digital Compact e una Dichiarazione sulle generazioni future. 

Obiettivi del Summit del Futuro

Innanzitutto, emerge chiaramente che lo scopo è accelerare i progressi sulla pace e la sicurezza, governance globale, cambiamenti climatici, cooperazione digitale, diritti umani, equità di genere, i giovani del presente e le generazioni future. Infatti, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha manifestato l’intenzione di riportare indietro il multilateralismo dall’orlo del precipizio, mentre il presidente dell’Assemblea generale, Philémon Yang, ha definito il Patto come un essenziale strumento volto ad “edificare le basi per un ordine globale sostenibile, giusto e pacifico per tutti i popoli e le nazioni”.

Le Origini del Summit del Futuro

Proposta Iniziale nel 2021

Ripercorriamo ora le tappe storiche che hanno portato al Summit del Futuro del 2024. 

Nel 2021 è stato proposto per la prima volta dal Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, in risposta ad un invito da parte degli Stati membri a ricercare soluzioni più efficaci per affrontare le sfide globali presenti e future. Ricordiamo che, nel 2023, il vertice sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) aveva segnato il raggiungimento dell’ultimo quinquennio utile a garantire il rispetto degli SDG entro il 2030 e, in base al rapporto del 2024 solo il 17% è stato raggiunto fino ad oggi. 

Nomina dell’Assistente Segretario Generale

Già nel dicembre 2023 il segretario generale Guterres ha nominato il primo assistente segretario generale per gli affari giovanili, Felipe Paullier, 32 anni, direttore generale dell’Istituto Nazionale della Gioventù in Uruguay, con il compito di rafforzare l’impegno dei giovani in settori come sviluppo sostenibile, diritti umani, la pace e la sicurezza. Quest’anno ha ritenuto che il Summit sia un’opportunità unica per cambiare il corso della storia umana, anche se ha mostrato una certa delusione per il contenuto del documento, invitando gli Stati a dimostrare “massima ambizione” per rafforzare le istituzioni internazionali ormai obsolete e incapaci di rispondere efficacemente alle minacce odierne. 

Gli Impegni Multilaterali del Patto per il Futuro

Il Patto per il Futuro mira a promuovere l’impegno multilaterale volto a raggiungere obiettivi di:

  • trasformazione della governance globale;
  • totale disarmo nucleare;
  • sviluppo sostenibile, giovani e generazioni future;
  • pace e sicurezza internazionale;
  • diritti umani ed empowerment delle donne;
  • sostegno all’innovazione digitale e accesso equo alle tecnologie di cybersicurezza;
  • andare oltre il PIL misurando il progresso umano in base al benessere e la sostenibilità umana e planetaria;
  • riformare il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dominato da cinque paesi con diritto di veto (Cina, USA, Russia, Francia e Regno Unito) per dare maggior risonanza ai paesi in via di sviluppo nei processi decisionali.

Il Global Digital Compact e la Dichiarazione sulle Generazioni Future

Il Global Digital Compact, allegato al Patto, è il primo quadro globale per la cooperazione digitale e la governance dei dati: include impegni per collegare tutte le persone a Internet, rendere lo spazio online sicuro per tutti e governare l’AI. 

Invece, la prima Dichiarazione sulle generazioni future include l’impegno di dare ai giovani la possibilità di partecipare alle decisioni che modellano la loro vita a livello globale, in modo che le azioni odierne non compromettano le opportunità e la qualità della vita delle generazioni future, promuovendo un approccio di lungo termine alla sostenibilità.

Lo scenario attuale

L’ONU ha definito il periodo tra il 2024 e il 2033 come Decennio internazionale delle Scienze per lo Sviluppo Sostenibile, ma nel 2024 la crisi climatica si è manifestata, con maggiore intensità e in modo sproporzionato sui paesi meno sviluppati del mondo, attraverso eventi meteorologici estremi, record di temperature con periodi di siccità e alluvioni. In base al Global Risks Report 2024 del World Economic Forum, la crisi climatica è il più grande rischio globale nei prossimi 10 anni perché profondamente interconnessa ad altri importanti rischi geopolitici, sociali ed economici globali tra cui conflitti, malattie infettive e crisi economiche. 

Impatto del Cambiamento Climatico sugli SDG

Il cambiamento climatico influisce pesantemente sul raggiungimento degli SDG dell’Agenda 2030 a causa del: 

  • fallimento delle colture; minacciando così la sicurezza alimentare dei popoli.
  • riscaldamento dei mari; danneggia gli ecosistemi marini e mette a rischio il sostentamento degli esseri umani che si basano su di essi.

Più voce ai giovani! 

Al Summit erano presenti più di 4.000 persone tra le quali spiccavano i giovani leader del mondo. Infatti, il Vertice è stato preceduto dagli Action Days tra il 20 e 21 settembre che hanno visto protagonisti la rappresentante Niria Alicía Garcia dagli Stati Uniti, Zubair Junjunia, Efe Johnson e Yurii Romashko, tre giovani leader di Generazione 17 che incitano a un utilizzo della tecnologia per accelerare i progressi sugli SDG.

I Giovani Leader e le Loro Iniziative

Zubair ritiene che la lotta al divario digitale e un mondo digitale inclusivo sia parte integrante di una società globale inclusiva volta all’eliminazione delle disuguaglianze educative; Efe Johnson attraverso Xari Africa sta combattendo contro la stigmatizzazione delle mestruazioni e la salute delle donne in Nigeria e mira a promuovere la parità di genere in tutta l’Africa, mentre Romashko vuole rendere i servizi pubblici più accessibili sostenendo la ripresa dell’Ucraina. 

In tale contesto, EDUXO con la campagna YouthpowerEU si batte per una maggiore partecipazione politica dei giovani chiedendo l’abbassamento dell’età dell’elettorato passivo in Italia e Grecia, gli unici due Paesi in cui è fissata a 25 anni, mentre nel resto dell’UE è 18 anni: questo provoca una minore rappresentatività delle fasce più coinvolte nelle decisioni sul futuro, oltre che il mancato perseguimento di politiche sostenibili a lungo termine.

I risultati del Summit

Ad oggi, nonostante le promesse fatte, gli impegni presi in assenza di unanimità rischiano di rimanere disattesi: sicuramente non è di buon auspicio il dissenso della Russia al testo approvato, insieme a Bielorussia, Iran, Corea del Nord, Nicaragua e Siria che hanno auspicato l’inserimento del principio di non ingerenza negli affari interni dei singoli Stati da parte dell’ONU. 

In ultima analisi, bisogna prendere atto che il momento cardine a livello decisionale è stato limitato a un numero ristretto di attori governativi celebrando gli Action Days nei due giorni precedenti, di fatto, come un evento collaterale. Di conseguenza, il Patto voluto dal Segretario Guterres per garantire all’umanità un futuro migliore appare un mero simulacro e, paradossalmente, conferma nuovamente gli attuali schieramenti della scacchiera internazionale. 

Con la guerra alle porte dell’UE, il rischio di allargamento della guerra in Medio Oriente ai membri NATO e l’aumento dei finanziamenti per spese militari e armi si aggravano le responsabilità di tutti gli Stati del mondo, se pensiamo ai fondamentali pilastri su cui è stato stilato il Patto stesso.

Fonti

https://www.wired.it/article/onu-patto-futuro-intelligenza-artificiale-nucleare-robot-killer

https://unric.org/it/che-cose-il-vertice-del-futuro

https://media.un.org/photo/en/asset/oun7/oun71064102

https://xariafricaacademy.org

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