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Identità sessuale for dummies – part. 1

L’identità sessuale è il modo in cui una persona percepisce e vive la propria sessualità include l’attrazione sessuale e romantica, l’identità di genere, l’espressione di genere e il ruolo di genere. Tuttavia, questa percezione non è universale e può variare notevolmente da un contesto culturale all’altro.

Nella nostra società, l’identità sessuale è spesso vista attraverso una lente etero-patriarcale. Questo significa che le norme e le aspettative sociali sono costruite attorno all’eterosessualità e al patriarcato, dove l’uomo ha un ruolo dominante. Questo sistema impone una visione binaria e rigida della sessualità e del genere, limitando la libertà individuale e la diversità.

Si dice spesso che il genere è uno spettro, questo perché non esistono solamente un genere “femminile” e uno “maschile” ma, appunto, uno spettro continuo di generi che si colloca tra questi due estremi o al di fuori di esso.

Le identità di genere sono molte e variegate, rappresentano il senso di appartenenza di un individuo a un determinato genere con cui si identifica e grazie al quale si percepisce in uno specifico modo. Alcuni studi hanno dimostrato che le persone iniziano a percepire sé stesse e ad autodefinirsi in base a una determinata identità di genere nei primi tre anni di vita. 

L’identità di genere è a sé stante, non necessariamente è correlata al sesso biologico e non riguarda l’orientamento sessuale. 

Il genere non è un’identità stabile, è un fare, una pratica concreta e reiterata dai singoli agenti sociali e dall’ambiente in cui questi sono collocati, non è perciò un’entità già esistente ma anzi un prodotto sociale. Il genere è dinamico, muta in base al periodo storico-culturale in cui ci si trova e possiede perciò una radice sociale. 

A riprova di questo, esistono contesti culturali dove l’identità sessuale non è vista attraverso la stessa lente rigida dell’Occidente. Ad esempio, tra gli Inuit lз bambinз non nascono con un genere attribuito e i loro organi riproduttivi non presuppongono una determinata identità di genere. 

Spostandoci dall’altra parte del globo, in India la comunità Hijra è riconosciuta come un terzo genere. Queste persone, infatti, non si identificano né come uomini né come donne e hanno una lunga storia di riconoscimento legale e sociale, anche se spesso sono ancora vittime di discriminazioni e violenze.

Inoltre, in molti contesti culturali africani esistono ruoli di genere che non rientrano nella ristretta dicotomia occidentale che ormai ci sembra così tanto “naturale”. Ad esempio, tra lз Buganda dell’Uganda, esisteva una tradizione di persone che svolgevano ruoli di genere fluidi, spesso legati a funzioni spirituali o cerimoniali.
In Thailandia, le persone conosciute come “kathoey” o “ladyboys” sono ampiamente riconosciute e sono una parte visibile della società.

Inoltre, in alcune società del Pacifico, come quella delle isole Samoa, esiste il concetto di “fa’afafine”, persone che non si identificano strettamente come uomini o donne e che svolgono ruoli sociali unici all’interno della loro comunità.

Infine, è importante riconoscere che l’identità sessuale e di genere è un campo in continua evoluzione. Con l’avanzare delle conoscenze e delle comprensioni, emergono nuove terminologie e concetti che arricchiscono il dibattito e promuovono una maggiore inclusività. Ad esempio, termini come “genderqueer”, “non-binary” e “genderfluid” stanno diventando sempre più comuni e riconosciuti, offrendo alle persone ulteriori modi per esprimere la propria identità.

È tempo di informarsi e di iniziare a ribellarsi a questo sistema imposto per iniziare ad abbracciare la diversità delle identità sessuali. La rigidità delle norme etero-patriarcali non solo limita la libertà individuale, ma perpetua anche la discriminazione e l’ineguaglianza. C’è bisogno di sfidare queste norme e creare uno spazio dove ogni persona possa esprimere liberamente la propria identità senza paura di giudizio o repressione.

Questa ribellione può iniziare con piccoli atti di resistenza quotidiana: educare noi stessз e parlarne con le altre persone, sostenere la comunità LGBTQIA+, e promuovere politiche inclusive. Solo così possiamo sperare di costruire una società più equa e giusta, dove l’identità sessuale non sia un costrutto imposto, ma una libera espressione di sé.

In conclusione, l’identità sessuale è un aspetto complesso e multifacetico dell’esperienza umana. Riconoscere e rispettare questa diversità è fondamentale per costruire una società più inclusiva e giusta, dove ogni individuo possa vivere autenticamente e senza paura.

REVISIONE: Manuela Rivieccio e Marta Finazzi

FONTI

Batini F. (2011), Comprendere la differenza. Verso una pedagogia dell’identità sessuale, Armando Editore, Roma

Butler J. (2014), Fare e disfare il genere, Mimesis, Milano

Harris J., White V. (2018), A Dictionary of Social Work and Social Care, University Press, Oxford

Ruspini E. (2003), Le identità di genere, Carocci, Roma

FIRMA

Stefania Celine Fulgori (@_celins)

Grafiche: Federica Marino (@fedemrn95)

Copy: Cristina Capoccetti (cril_la) 

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