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Il 10 settembre si celebra la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. È stata istituita nel 2003 al fine di sensibilizzare lз personз al tema. Nonostante ciò, risulta interessante il fatto che l’ISTAT non aggiorni i dati sul suicidio dal 2017, sebbene l’anno pandemico sia risultato essere un anno particolarmente difficile per la salute mentale di tuttз.
Nel 2021 le richieste di aiuto da parte dei giovani sono state molte numerose, dovute sicuramente anche alle misure restrittive adottate dal governo.
Inoltre, il suicidio rappresenta il secondo fattore di mortalità giovanile. Questo dato è allarmante e ci mostra l’urgenza di un adeguato intervento preventivo. Perché sì, il suicidio si può prevenire ed è proprio per questo che è stata istituita una giornata mondiale.
Suicidio: depressione e altri disturbi
Il suicidio non è causato esclusivamente dalla depressione, ma le percentuali ci suggeriscono che il 90% dei suicidi è associato a disturbi mentali, in particolare depressione e abuso di sostanze.
La depressione è una patologia silenziosa: scorre nel sottosuolo in modo taciturno. Una delle frasi che si sente maggiormente dire in seguito ad una notizia di suicidio è: “non lo avrei mai detto, non me lo sarei mai aspettatə!”. Penso che questa tipologia di affermazioni sia indicativa di quanta poca conoscenza e sensibilità ci sia sull’argomento. Viene difficile pensare che quella stessa persona che si presenta a lavoro in modo sorridente e socievole, sia la stessa che in realtà sta vivendo un periodo molto difficile. Così viene ignorato il fatto che il sorriso (a volte eccessivo) è, a volte, la faccia opposta della depressione: potrebbe rappresentare la negazione di essa, un meccanismo di difesa che aiuta le persone, finché funziona, a non compiere l’atto estremo.
Cosa fare per la prevenzione del suicidio
Ritornando all’importanza della prevenzione, evidenze scientifiche mostrano come un adeguato lavoro preventivo possa ridurre il tasso di suicidi. A tal proposito, Unicef ha delineato delle linee di intervento possibili, fra cui:
- facilitare l’accesso ai servizi per la salute mentale e rafforzare le infrastrutture regionali;
- introdurre nelle scuole programmi che implementino la consapevolezza e l’adattamento emotivo fra gli adolescenti, investire risorse per formare lз operatorз sanitari e sociali sulla salute mentale e includere l’accesso ai servizi mentali nei piani d’azione nazionali.
La priorità di questo ultimo punto, che richiama tutti gli altri, viene confermata dalla rilevazione che nel mondo sono pochi i Paesi che hanno incluso il suicidio fra le priorità della salute pubblica. Il suicidio non viene percepito come problema rilevante per la saluta pubblica e si fa ancora molta fatica a parlarne liberamente.
Per concludere, considerando i dati allarmanti e le possibilità di prevenzione del suicidio, si evidenzia l’importanza per i Paesi di introdurre linee guida, programmi e trattamenti al fine di ridurre il rischio suicidario, specialmente fra i più giovani.
SITOGRAFIA:
https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/09/16/vogliamo-misurare-la-salute-mentale-mancano-dati-sui-suicidi-dal-2017/?refresh_ce=1
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/neuroscienze/suicidio-tra-i-giovani-richieste-di-aiuto-in-aumento
https://www.epicentro.iss.it/mentale/schedasuicidi
https://www.repubblica.it/solidarieta/emergenza/2021/10/21/news/suicidi_giovanili_togliersi_la_vita_e_la_seconda_causa_di_morte_in_europa_9_milioni_gli_adolescenti_con_problemi_psichici-323193042/