Tosse, dolore al torace, respiro corto, cianosi, convulsioni, perdita di coscienza.
La prima manciata di secondi è detta di “sorpresa” e in questa fase già si inizia a ingoiare acqua anziché aria. Non appena la coscienza ravvisa quello che sta succedendo, inizia la fase detta di “resistenza”, nella quale si cerca disperatamente di trattenere il respiro, mantenere la bocca serrata, restare a galla…
Questa è l’esperienza che centinaia di migliaia di vittime del mare non possono raccontarci.
Immersɜ e dispersɜ in un elemento avverso alla vita umana, vengono inghiottitз dalle onde e lì dimenticatз.
“Mi sono chiesto: se stessi annegando, vorrei che qualcuno venisse a salvarmi? E la risposta è sì”.
Questa risposta, la stessa che daremmo tuttз, è bastata a Gherardo Colombo per convincersi che la mission di Resq valeva la pena di essere perseguita.
Un atto di empatia, di immedesimazione, può cambiare il mondo.
L’impegno di Resq People Saving People
Gherardo è un ex magistrato e presidente onorario dell’associazione Onlus Resq “People Saving People”, un progetto nato nel 2019 a opera di un piccolo gruppo di amicз, professionistз di varia natura, che si sono presз l’impegno di rimanere fedeli allo spirito di fratellanza che ci rappresenta come esseri umani e abbracciare la sfida di fare qualcosa di concreto per salvare le migliaia di persone che affrontano il Meditarraneo, alla ricerca della salvezza.
La prima missione da affrontare era trovare i fondi per l’acquisto di una nave, un passaggio imprescindibile per poter concretizzare lo scopo dell’associazione.
La nave è arrivata nel 2021, è costata 400 mila euro ed è stata finanziata da circa tremila donatorз, dando prova dell’esistenza di una società civile tutt’altro che indifferente alle stragi che si consumano quotidianamente nel Mediterraneo.
La nuova Resq People è la vecchia Alan Kurdi, un’imbarcazione di 39 metri, nata come nave di ricerca scientifica e già avvezza al soccorso di naufraghз, essendo appartenuta all’associazione di salvataggio tedesca Sea-Eye.
Il 7 agosto 2021 è iniziato il primo viaggio e ad oggi, dopo due missioni portate a termine, la Resq People ha tratto in salvo 225 uomini, donne e bambinз. Ma c’è ancora moltissimo da fare. Il 2021 si è concluso con più di 800 dispersз e almeno 662 vittime, mentre da gennaio ad aprile 2022 le stime contano almeno 340 dispersз e 77 vittime. Il soccorso è necessario e urgente.
Uno scenario forse ancora più agghiacciante attende coloro che non finiscono annegatз, ma vengono respintз dalla Guardia Costiera e riportatз in Libia contro la loro volontà. Un paese affetto da gravi tensioni politiche dove lз migranti vengono perseguitatз, sottopostз ad abusi e violenze di ogni tipo.
Lo sforzo di Resq non si esaurisce a bordo della nave. Chi rimane a terra può sostenere il progetto in vari modi; non solo tramite donazioni dirette, ma anche devolvendo il 5 per mille all’associazione o scegliendo di festeggiare un’occasione speciale acquistando i gadget personalizzabili di Resq, i cui proventi naturalmente serviranno a preparare le future missioni di salvataggio.
In un’epoca in cui la parola “nemico” torna a riecheggiare pericolosamente in Europa, Resq People ci dimostra che l’unico schieramento sensato e ammissibile è quello dalla parte degli esseri umani.
Revisionato da: Manuela Rivieccio
Grafica: Laura Guastini
SITOGRAFIA
https://medicinaonline.co/2018/07/24/in-quanto-tempo-si-muore-per-annegamento-e-doloroso/
https://www.savethechildren.it/blog-notizie/le-testimonianze-di-chi-e-riuscito-scappare-dalla-libia