Il 12 giugno dalle 7 alle 23 si andrà alle urne per il Referendum sulla Giustizia… ma di preciso, cosa stiamo votando? E cos’è un referendum?
Il Referendum è uno strumento di democrazia diretta (ovvero le decisioni vengono prese direttamente daɜ cittadinз e non dal governo eletto) e ne esistono tre tipi: abrogativo, propositivo e costituzionale. In questo caso si tratta di un referendum abrogativo! Questo significa che si vota per eliminare parzialmente o totalmente una legge: votando “sì” la legge cambia, votando “no” resta invariata.
Votano tuttз lз cittadinз maggiorenni aventi diritto nel proprio seggio, ovvero quello indicato sulla tessera elettorale, e tutti i cittadinз italianз maggiorenni residenti all’estero tramite voto per corrispondenza (previa domanda inviata entro l’11 maggio).
Nel caso in cui non fossi sicurә su tutti i quesiti, ma solo su alcuni, non c’è problema! Si può scegliere infatti se votare a tutti i quesiti o solo ad alcuni, ma ricorda che i singoli risultati sono validi se ad ognuno vota metà deз aventi diritto più uno!
Referendum 2022: i cinque quesiti spiegati facili
Questo referendum è stato promosso da Lega e Partito Radicale e prevede cinque quesiti:
- Abolizione della legge Severino, ovvero di quella legge che non consente a chi è condannatә in via definitiva per reati gravi di candidarsi alle elezioni politiche e amministrative; se viene condannata una persona che è già in carica, l’incarico decade. La legge può sospendere le cariche regionali e locali di condannatз anche in via non definitiva. Si propone di abolire totalmente la legge. Chi vota si, sostiene che la legge sospende lз politicɜ anche quando le sentenze non sono definitive, chi vota no invece dice che abrogando completamente la legge, si potrebbero candidare e potrebbero governare condannatз in via definitiva per reati gravi.
- Limitazione delle misure cautelari: attualmente la reclusione preventiva viene consentita in caso di pericolo di fuga, rischio di inquinamento delle prove e rischio di reiterazione del reato. Si propone di eliminare la custodia cautelare in caso di rischio di reiterazione limitatamente ai casi non gravi. Chi vota si, pensa che la custodia cautelare è usata a sproposito per trattenere anche lз indagatз di reati non gravi, violando il principio di presunta innocenza, mentre chi vota no sostiene che anche lз indagatз per reati non gravi possono costituire un pericolo se lasciatз liberз di circolare.
- Separazione delle carriere deз magistratз: attualmente durante la carriera lɜ magistratз possono ricoprire sia l’incarico di PM (pubblico ministero, ovvero l’accusa) che di giudice (chi emette la sentenza). Si propone di abolire questa possibilità, imponendo una scelta a inizio carriera tra uno dei due incarichi. Chi vota si, è dell’idea che l’abrogazione renderebbe il sistema più efficiente ed equilibrato, perché la possibilità di passare tra le due cariche mette in discussione il principio di terzietà deз giudicз, chi vota no invece è convinto che la separazione potrebbe rendere più facile il controllo della politica sui pubblici ministeri; inoltre la separazione non sarebbe reale perché la formazione, il concorso e gli organi di governo sono uguali per entrambi gli incarichi.
- Valutazione deз magistratз: attualmente esistono degli organi chiamati Consigli giudiziari che si occupano di valutare il lavoro svolto daɜ magistratз e sono composti da magistratз, professorз universitarɜ e avvocatз. Attualmente hanno potere giudicante solo lз magistratз; la vittoria del sì lo conferirebbe anche a professorз e avvocatз (chiamatз anche “componente laica”). Chi vota si, afferma che il sistema di controllo diventerebbe più equilibrato perché la valutazione operata solo da altrз magistratз potrebbe non essere imparziale, mentre chi vota no sostiene che il sistema funziona già bene e lз avvocatз, essendo di fatto la controparte deз magistratз, potrebbero rendere le valutazioni non imparziali.
- Elezione dei membri del CSM (Consiglio superiore di magistratura): ad oggi per candidarsi al CSM sono necessarie 25 firme di colleghз magistratз. Si propone di abolire l’obbligo di raccolta delle firme. Chi vota si, pensa che le firme favoriscono accordi politici e quindi la creazione di correnti all’interno del sistema, al contrario chi vota no è dell’idea che l’abrogazione non eliminerebbe il sistema delle correnti e che sarebbe necessaria una riforma del sistema.
Essendo questo un referendum tecnico è sicuramente molto complicato, e c’è la paura che per questo molte più persone scelgano di non andare a votare. Vogliamo ricordarvi che il voto è lo strumento democratico più potente e importante che abbiamo e che è importante usufruirne. E tu andrai a votare?
Fonti:
www.torcha.it , @will_ita