Prendersi cura di sé è un atto d’amore, non è egoismo e neanche egocentrismo.
L’italiano è una lingua straordinaria ed in questi casi ci viene in aiuto. La parola egoismo presuppone la volontà di tenere per sé qualunque tipo di bene materiale o spirituale. La parola egocentrismo presuppone un valore di sé stessə assoluto che rende il punto di vista deз altrз impossibile da accettare.
Ci sfugge spesso che il prendersi cura di sé non presuppone l’eliminazione dell’altrə né tanto meno il metterci al centro della vita deз altrз. La cura di se stessз coinvolge le nostre emozioni e i nostri sentimenti che necessitano di ascolto. Se ci sentiamo mancanti verso lз altrз quando ci prendiamo cura di noi stessз, non stiamo dando valore al nostro sentire, ci stiamo giudicando.
Qui trovi un utilissimo approfondimento: L’importanza di prendersi cura di sé
La cura di sé parte da se stessi, solo tu puoi scoprire come.
Lo shopping compulsivo, abbuffarsi, anestetizzare il cervello sui social, lavorare di continuo, fare sport in modo ossessivo, occuparsi deз altrз sacrificando i nostri bisogni, chiudere il dolore in una scatola, non sono dei buoni modi di prendersi cura di sé, sono i modi migliori per non farlo.
Il “come” è un universo fatto di strumenti da scoprire, vedere, interiorizzare e usare. Ognuno di noi ha i propri, sta a te stare in ascolto per scoprirli.
La cura di sé cambia nel tempo, c’è bisogno di restare in contatto perennemente. I bisogni cambiano, perciò più strumenti hai a tua disposizione più sarà facile trovare quello giusto nelle diverse occasioni che la vita ti metterà davanti.
Coltiva l’ascolto prendendo del tempo per te, la meditazione può essere molto utile per creare una connessione con se stessз.
Prendere del tempo per sé significa stare, stare significa essere, essere significa sentire.
Il modo migliore per iniziare è partire dal proprio respiro. Chiudere gli occhi, respirare e lasciar vagare la mente è uno dei modi per scoprire cosa ci attraversa, non giudicarlo, stai in ascolto, sii presente in quello spazio e in quel momento, accogli le tue emozioni di qualunque colore esse siano, tutte hanno bisogno di essere viste, non dimenticarti di loro. Ricorda che per esprimere le proprie emozioni a parole c’è bisogno di respirare, questo gesto allenato con la meditazione ti permette di dare spazio al tuo sentire. Nota le parti del corpo in cui senti l’emozione del momento, fai caso in quale parte di te abita l’emozione. La connessione con se stessз è utile se riproposta nella vita quotidiana. Il notare l’emozione che ti attraversa ti aiuterà a raccontarti aз altrз in modo coerente e soprattutto a raccontarti a te stessə in modo coerente: se sei triste e ridi non stai esprimendo la tua emozione, non la stai sentendo, la stai camuffando. L’altra persona andrà in confusione perché sta ricevendo contemporaneamente due stimoli opposti. Se sei triste non hai bisogno di nasconderlo, meriti di restare in quell’emozione. La meditazione è un primo passo per iniziare ad essere onestз con se stessз. Di seguito un link utile per iniziare a meditare: Meditazione
Chiedi aiuto ad unə specialista della salute mentale, nessunə si salva da solə.
La convinzione di bastare a se stessз è uno dei più grandi mali della società. Chiedere aiuto non è un’umiliazione, non significa essere fragili o deboli, piuttosto significa accettare di avere bisogno di confronto, di ascolto, di calore, di visibilità. Chiedere aiuto ci rende accoglienti, verso noi stessз, curiosз di scoprirsi, accettare di cambiare.
Chiedere aiuto significa darsi la possibilità di conoscersi, instaurare relazioni positive, trasformare i rapporti che ci sembrano vacillanti, accogliere i sensi di colpa e trasformarli in occasione per migliorarci, annientare il giudizio verso se stessз e lз altrз, valutare altri colori, scoprire e sperimentare esperienze a cui non avevamo accesso prima.
Narrarsi è il modo migliore per parlare a se stessз, con l’aiuto di una figura capace di evidenziare dei meccanismi che ci fanno star male e che pensiamo derivino da cause che non sono effettivamente quelle reali.
Parlane con le persone che ami e aiutale ad aiutarti. L’isolamento è un nemico.
E’ importante capire che in un processo di cura di se stessз l’amore è fondamentale.
Parla di quello che senti, dei tuoi dolori, della tua confusione, permettiti di rendere visibili le tue emozioni. Narrarsi non significa appesantire l’altrə, significa trovare un giusto spazio per sé. Con l’aiuto di unə specialista potrai imparare a gestire in modo sano le relazioni, ti darai la possibilità di comunicare in modo limpido e preciso, favorendo così la comunicazione con l’altrə. La comunicazione confusa porta a comportamenti disfunzionali, ci convince che l’altrə non capisca come ci sentiamo e che non si accorga di noi.
E noi? Ci accorgiamo di noi stessз? Ci prendiamo cura di noi stessз? Capiamo come ci sentiamo? Sappiamo come aiutarci? Siamo sicurз di comunicare i nostri bisogni in modo corretto?
E’ l’altrə che si dimentica di noi o siamo noi che ci dimentichiamo di noi stessз? E’ l’altrə a doverci dire come prendersi cura di noi o siamo noi a doverlo dire all’altro?
Il verbo ricordare deriva dalla stessa radice di coraggio: cordis in latino cioè cuore.
Ricorda quindi un passaggio importantissimo: spesso, le strategie di difesa che mettiamo in atto e che hanno funzionato nel passato, non funzionano più nel presente, non ci avvicinano a noi stessз e all’altrə ma ci allontanano.
Ricorda inoltre che l’altrə non è noi, il modo di comunicare la nostra sofferenza e bisogno potrebbe passare inosservato non per mancanza di interesse ma perché l’altrə ha un codice diverso dal nostro.
Dare la responsabilità all’altrə di non capire è un modo per evitare di sentirci. Non è una colpa, è lo strumento che conosciamo meglio, ma c’è bisogno di apprenderne di nuovi più funzionali per la nostra vita presente.
Non comunicare o dare per scontato che l’altrə abbia compreso, comunicare con rabbia, sentirsi usati o perennemente in colpa sono dei campanelli d’allarme che dobbiamo considerare. La rabbia non comunica, mette dei muri che sono difficili da buttare giù.
Notiamo, accettiamo e aiutando noi stessз aiutiamo l’altrə a starci vicino.
Di qualunque natura sia il nostro disagio comunicandolo nel modo corretto passerà il giusto messaggio all’altrə che darà una risposta di accoglienza e fiducia.
Se hai difficoltà a comunicare a parole usa altri strumenti, parla di te con delle immagini mentali, degli scritti, un disegno, dei gesti.
Ricorda infine che le emozioni proprie non sono reazioni ai gesti dell’altrə, sono emozioni che derivano solo ed esclusivamente da noi stessз. Spesso il meccanismo di attribuire le proprie emozioni all’altrə non ci consente lo spazio per ascoltarci:
“mi fai sentire in colpa” – – – – > “mi sento in colpa quando…”
“mi fai sentire dimenticatə” – – – – > “mi sento dimenticatə quando…”
“non mi capisci” – – – – > “non mi sento capitə quando”.
“tu mi fai soffrire” – – – – > “sento sofferenza quando”
Le prime stoppano il dialogo, costruiscono muri, l’altrə si sentirà colpitə e reagirà per difesa convincendoci sempre di più che le nostre posizioni sono quelle giuste. Le seconde aprono la possibilità al dialogo, comprendersi e creare ponti.
Se senti di rivivere schemi simili a situazioni passate, non dipende dalla presenza dell’altrə ma è un campanello d’allarme dentro di te, fatti aiutare nel cercare strumenti nuovi e più funzionali nel presente, che possano comunicare meglio i tuoi bisogni.
Se non hai niente da dire, non dire niente, il silenzio è una ricchezza, specialmente se condiviso.
Prendersi cura di sé significa includere le persone che ami in questo processo, fanno parte del tuo mondo, aiutale a scoprire lə nuovə te.
Fai caso alle tue emozioni e domandati sempre : cosa sento in questo momento?
Nel percorso di consapevolezza all’inizio è difficile distinguere le emozioni, sono tutte confuse, arrotolate su se stesse. Spesso ad uscire fuori sono quelle emotivamente più forti come la rabbia. Accogli anche questa, fai caso con curiosità e senza giudizio di che cosa è fatta la tua rabbia, da cos’è composta, che volto ha, che forma ha. Con il tempo la rabbia troverà un posto comodo dentro di te, riuscirai ad abitarla senza dare di matto e anzi dandole probabilmente il volto di un emozione che essa stessa soffocava. Il discorso è lo stesso per la gioia, fermati a notare di cosa è fatta la tua gioia, che bisogno ha soddisfatto, come ti sente a soddisfare quel bisogno. Non chiederti il “perché”, soffermati solo a riflettere su cosa sono fatte le tue emozioni, che ricordi contengono, che forma hanno e in che parti del corpo le senti.
Prendi in considerazione tutti i colori delle emozioni e della vita, non esiste solo il bianco o il nero. Qui troverai una ruota delle emozioni digitale, cliccando sull’emozione principale ne scoprirai altre da cui è più probabile che derivi la tua confusione. La ruota delle emozioni
In questa pagina potrai trovare una ruota delle emozioni in formato digitale. Clicca su quella che ti attraversa in questo momento e potrai darti la possibilità di notare che la vita non è bianco o nero. Tutti i colori sono importanti e ognuno di essi ha sfumature che non ci saremmo immaginatз di prendere in considerazione.
Sii curiosə verso te stessə, non giudicarti, apriti a nuove possibilità, valuta ulteriori prospettive.
Evita di dire parole come “mai” o “sempre”, “sono fattə così”, “io so che è così”, “tu sei fattə così”, “tu non sai”, “io ho già imparato”, “io non ho bisogno di niente”, “e’ colpa mia”, “non ho capito niente”, “ho sbagliato tutto”, “ho qualcosa che non va”, “io so che tu pensi di..”. “tu fai così perché..”, ” tu mi fai sentire così..”.
Evita di fare collegamenti tra passato e presente, da solə non hai gli strumenti per separare i tuoi ricordi dal tuo vissuto presente, resta nel qui ed ora, resta umile e prontə a scoprire altre possibilità. Evita di pensare di sapere cosa sente l’altrə, questo non è possibile farlo, dai sempre il beneficio del dubbio e concentrati su quello che senti tu.
Parti da frasi come “posso prendere in considerazione di…”, “mi piacerebbe che..”, “sento di..”, “La possibilità di…”, “potrebbe essere buono per me…”, “ti va di ascoltare quello che ho da dire?”, “in questo momento sento il bisogno di…”, “mi sento così.. ma anche così…”. “io mi sento così quando”.
Ricorda che nella certezza si resta fermi è nel dubbio che si fanno i passi da gigante.
Ricorda inoltre di fidarti sempre di quello che senti e non di quello che pensi. Il sentire è unico, vero, originale, il pensare è spesso artificiale, costruito su esperienze di vita dolorose. Dai sempre spazio al cuore e parti dal tuo respiro.
Ricorda infine che è perfettamente normale chiedersi come raggiungere tutto questo, fai un passo alla volta, datti la possibilità di prendere in considerazione anche solo uno di questi punti.
Puoi iniziare tenendo un diario giornaliero delle emozioni che hai vissuto.
Ci vuole impegno, umiltà, volontà e coraggio. Questi sono gli strumenti per iniziare a prenderti cura di te.
Fonti:
http://www.improaccademia.it/ruota-delle-emozioni/
https://www.guidapsicologi.it/articoli/limportanza-di-prendersi-cura-di-se-stessi