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Lo facciamo da dietro? Piccola guida al piacere anale

“Vai a farti fottere”, “Sei un rottinculo”, “Mi hanno inculato”, “busone”, “culattone”…
Che nella nostra società vi sia un grosso tabù del sesso è cosa risaputa. E ancor di più, la nostra lingua ci evidenzia come -tra le tante pratiche sessuali possibili- quella del sesso anale sia tra le più osteggiate e piene di pregiudizi negativi.
I modi di dire, dialettali e non, associano spesso la stimolazione/penetrazione anale non al piacere ma piuttosto al ricevere una fregatura, come essere: imbrogliatз, prevaricatз, sottomessз o vintз.

Tendenzialmente, è usata come dispregiativo in un contesto maschile, sempre molto collegata a discorsi sessisti e spesso omofobi che associano tale pratica solo al sesso tra uomini omosessuali.
I “veri uomini” non fanno sesso anale o meglio viene loro concesso di farlo solo in maniera attiva. Questa precisazione stigmatizza la scelta di ricevere la pratica da altrз, siano essз donne o uomini.

Come mai il piacere anale è così denigrato?

Sicuramente dobbiamo andare a ricercare le origini molto indietro nel tempo perché parte della percezione negativa del piacere anale deriva proprio dal concetto stesso di piacere. Infatti, la stimolazione anale dona -in presenza di consenso e di alcune piccole attenzioni- meravigliose sfumature di piacere sessuale, completamente sconnesse da uno dei principi cardine su cui si fonda il nostro concetto culturale di sessualità: la riproduzione.

Nel sesso anale, il piacere è centrale ed esclusivo, non ci sono intenti sociali e/o evoluzionistici.

Inoltre, non si può ignorare la grande componente psicologica legata a questa pratica. Essa prevede molta consapevolezza di sé e del proprio corpo, al contrario di come viene rappresentata dalla pornografia mainstreaming. Oltre a un buon rapporto con il tabù dello “sporco” (tra le tante motivazioni che non fanno apprezzare il sesso anale c’è la paura o il ribrezzo per la fuoriuscita delle feci) e a un grandissimo senso di fiducia e ascolto nei confronti dell’altra persona.

Per cercare di portare un po’ di chiarezza, in questo articolo proviamo a rispondere ad alcuni interrogativi classici sul sesso anale.

Perché si prova piacere con il sesso anale?

Questa è una delle pratiche sessuali più intergenere che possa esistere, ci sono però delle differenze tra maschi e femmine.

Nel corpo femminile il piacere anale è in parte diretto, grazie alla stimolazione della zona perianale che è ricca di terminazioni nervose.
In parte riflesso con la penetrazione grazie alla stimolazione della zona CUV ( “clitoro-uretro-vaginale”) che, essendo molto vicina alla zona anale, risponde alla stimolazione regalando maggiore piacere.

Questo ci da già un grande suggerimento per del buon sesso anale: è sempre cosa buona e giusta non dimenticare di stimolare tutta la zona intorno all’ano -come anche i genitali- durante questa pratica.

Per i maschi, invece, la prostata è la principale alleata del piacere anale. 

La sua stimolazione può avvenire in maniera diretta o indiretta, ovvero massaggiando la prostata dall’interno, utilizzando un dito (generalmente l’indice) o dei sex toys maschili dedicati.

Una volta raggiunta la zona della ghiandola prostatica (collocata a circa 5-7 cm di profondità) la si può massaggiare con movimenti delicati e ripetitivi nella maniera più gradita dalla persona che sta ricevendo. 

Per stimolare dall’esterno invece è possibile applicare delicatamente una pressione nella zona perianale, massaggiando in maniera lenta e regolare.

Perché quando ci ho provato mi ha fatto male?

I motivi possono essere diversi, tutti giusti e verso i quali bisogna trovare delle soluzioni.

È importante tenere a mente che, se si prova dolore durante l’atto penetrativo, è meglio fermarsi e cambiare approccio.

Prima di tutto è importante ricordasi che il retto, al contrario della vagina, non è lubrificato. Pertanto, è importante scegliere e accompagnare un buon lubrificante (possibilmente a base d’acqua) alla penetrazione anale. Sia per facilitare la penetrazione che per evitare possibili tagli e ferite interne che potrebbero causare dolore e perdite di sangue durante e dopo il sesso anale.

Ci sono alcune condizioni fisiche (come ad esempio emorroidi o ragadi) che potrebbero rendere questa pratica molto dolorosa. Per questo motivo, è sempre bene confrontarsi con unǝ medicǝ e capire come svolgere al meglio questa pratica.

Altra buona attenzione per evitare dolore è procedere con calma e a piccoli passi. Il retto è una zona del corpo dotata di una potente muscolatura ed è importante non attivarla durante la penetrazione. Ciò può essere evitato iniziando con molta calma, massaggiando (anche con la lingua) la zona esterna per permettere al corpo di rilassarsi. Inoltre, per la penetrazione, è sempre meglio cominciare con piccole dimensioni come un dito o utilizzare sex toys anali con una forma ad hoc per l’uso.

Forza e velocità in questa pratica possono essere raggiunte, ma solo in presenza di grande rilassamento e una grande consapevolezza del proprio corpo.

Altra cosa che potrebbe provocare dolore è la posizione scelta. Sebbene le raffigurazioni più diffuse sul sesso anale ci propongono sempre una posizione a novanta,  in realtà si tratta di una performance complessa, soprattutto se si è alle prime sperimentazioni. 

I consigli

È consigliabile, invece, provare con posizioni supine dove la persona può auto-stimolarsi o essere stimolatǝ anche sui genitali. Oltre alla presenza di un maggiore contatto visivo che genera più fiducia.

Altre posizioni molto utili sono quella “a cucchiaio” su un fianco che permette di rilassarsi e godere: oltre al vantaggio dell’abbraccio, anche questa posizione consente la stimolazione dei propri genitali. Da non dimenticare quella “a cavalcioni”, dove la persona che riceve sale sulǝ partner sdraiatǝ supino, permettendo così di avere un totale controllo della penetrazione e della velocità.

Il sesso anale è sicuro?

Da moltз visto come un metodo anticoncezionale, anche nel sesso anale esiste il rischio di gravidanze indesiderate se l’eiaculato scivola verso l’ingresso vaginale. Inoltre richiede tutte le attenzioni del caso rispetto alle infezioni sessualmente trasmissibili.

Anche in questo caso, quindi, è importante usare il profilattico,sia durante la penetrazione con il pene e che sui sextoys, soprattutto se condivisi.

Anche i guanti in lattice o il dental dam (in caso di rimming) aiutano a godere di questa pratica, tutelando la nostra salute e quella dell’altra persona.

Rispetto all’uso di oggetti esterni: fate attenzione all’effetto “supposta”! 

Il retto tende a risucchiare ciò che viene inserito, quindi è importante utilizzare sempre sextoys anali che prevedono uno stop di sicurezza alla loro base e che impediscono di “perdere” l’oggetto.

Per quanto riguarda, invece, la paura di “sporcare” si può sicuramente avere qualche piccola accortezza. Ad esempio, fare sesso anale lontano dai pasti, magari andando al bagno proprio un po’ prima di farlo e pulendo l’interno del retto con un clistere di acqua tiepida o acqua e camomilla. Da evitare assolutamente, altri prodotti per la pulizia che potrebbero andare a irritare la mucosa e provocare sanguinamento durante il rapporto.

Come propongo il mio desiderio di farlo?

Qui si arriva alla parte più importante e complessa. Proprio perché il sesso anale è spesso accompagnato da molti stereotipi e pregiudizi, tantissime persone raccontano di una grande difficoltà nel proporre questa pratica ad eventualз partner. Soprattutto per gli uomini etero, riuscire a fare questa richiesta alla propria partner denota una grandissima consapevolezza di sé e un grande livello di fiducia e comunicazione.

È importante trovare il momento giusto per parlarne, raccontando delle proprie fantasie o delle proprie parti erogene. Lasciando così all’altra persona il tempo di capire e fare eventuali domande, per evitare imbarazzo o vergogna e giudizi negativi.

Si può anche provare a introdurre l’argomento durante i momenti di intimità. Si potrebbe mostrare all’altra persona cosa ci piace, condividendo momenti di autoerotismo e lasciando sempre lo spazio di scelta per accettare o meno la nostra proposta. (Ricordiamoci anche di rendere tutto reciproco, ascoltando e accogliendo in maniera non giudicante quelli dell’altra persona).

Nelle pratiche sessuali, compresa l’esperienza anale, si deve costantemente considerare il diritto di dire di no.

Non avrebbe alcun senso intraprendere una relazione sessuale sotto la pressione dell’altra persona.

Nonostante i valori negativi associati, il sesso anale fa rima anche con sentimentale. Perché? perché questa pratica prevede davvero tanto ascolto, fiducia e cura tra le persone coinvolte.

Nonostante i falsi miti che banalizzano il sesso anale, questa pratica sessuale rappresenta una bellissima esperienza che può donare piacere, consapevolezza e divertimento.

“Guida al piacere anale per lui” di Bill Brent, editore Odoya.

“Guida al piacere anale per lei” di Tristan Taormino, editore Odoya.

Catalogo : Odoya, Edizioni per il mercato italiano ed estero

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