Lo scioglimento dei ghiacciai è uno degli effetti più evidenti del cambiamento climatico in atto.
La temperatura media della superficie terrestre, nell’ultimo secolo, è aumentata di quasi un grado centigrado, con previsioni ancora peggiori per il futuro.
Quest’alterazione ambientale provoca un massiccio, e crescente, scioglimento dei ghiacciai in tutto il mondo.
Secondo un report del WWF i ghiacciai, dall’inizio del nuovo millennio, hanno perso circa il 17% del loro volume. I più colpiti risultano i ghiacciai dell’area alpina, in particolar modo quelli svizzeri.
Per questo motivo sono considerati dei veri e propri campanelli d’allarme per la delicata questione ambientale.
“I ghiacciai della regione alpina hanno perso un sesto del loro volume totale nel corso di quattordici anni” (parliamo di circa 22 chilometri cubi di ghiaccio) affermano i ricercatori dell’Università di Erlangen-Norimberga, in una drammatica pubblicazione risalente al giugno scorso.
Se il cambiamento climatico continuerà a procedere di questo passo, tra cento anni in Svizzera rimarranno soltanto delle piccole tracce di quei ghiacciai millenari, affermano gli/l* scienziat*.
Le statistiche lo confermano: solo nell’ultimo anno i ghiacciai svizzeri hanno perso 1500 milioni di metri cubi di ghiaccio.
Questo si traduce anche in un danno al turismo locale, oltre che al sopra citato -e più pericoloso- danno ambientale.
Quali sono le maggiori cause di questo fenomeno?
– Riscaldamento globale.
– Produzione di CO2 dovuta alle attività umane: trasporti, realtà industriali, allevamento, ecc.
– Deforestazione dei polmoni verdi del mondo (secondo uno studio del RAISG, dal 2000 al 2018 ben l’8% della foresta pluviale amazzonica è andata persa).
Agire subito è fondamentale: rallentare lo scioglimento dei ghiacciai è un passo in avanti verso la cura della Terra. Un passo difficile, è vero.
Tuttavia, prendendo in prestito le parole di Hemingway, “il mondo è un bel posto e per esso vale la pena lottare”.
Anni fa, a Parigi, 190 paesi si sono impegnati per dimezzare le proprie emissioni interne di CO2, ed entro venti anni abbandonare le energie fossili.
Cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo, per migliorare la situazione?
-Ottimizzare i consumi energetici per evitare sprechi, preferendo elettrodomestici a basso consumo, sostituendo lampadine classiche con soluzioni a LED, ecc.
– Scegliere fonti rinnovabili per il proprio approvvigionamento energetico.
– Scegliere servizi e prodotti a chilometro zero per abbattere i costi in CO2 dovuti al trasporto e allo stoccaggio.
Fonti: