Agli inizi della storia la bellezza della donna era connessa alla fertilità.Si consideravano più belle donne con un corpo prosperoso, perché potevano portare più bambini.
In generale i canoni di bellezza variano molto a seconda del contesto socio-culturale.
Per molti anni il corpo formoso è stato associato al benessere e alla ricchezza. Viceversa, il corpo magro alla povertà: solo le donne povere dovevano lavorare e fare fatica.
Negli anni ‘20, dopo la crisi derivata dalla Grande Guerra, le donne iniziano a praticare attività sportiva, sia per piacere personale, che per mantenersi in forma.
Sono anni in cui si rompono stereotipi di bellezza: possiamo notarlo grazie al taglio di capelli corto e mascolino che anche le donne portano.
30 anni dopo, negli anni ‘50, il mondo conosce di nuovo una grande crisi e torna in voga il corpo formoso collegato al benessere. In questi anni nascono infatti le pin-up, formose figure provocanti sulle riviste.
Negli anni ‘90 ritornano le figure esili e magre. In questo periodo al corpo viene associata anche la condizione psicologica della donna, la magrezza è segno di cura e sicurezza di sé.
Gli anni 2000 cavalcano l’onda del decennio precedente. Le grandi case di moda prendono come modelle donne sempre più magre, perché in passerella i loro vestiti possano risaltare meglio.
In quest’epoca succede il disastro.
Le passerelle arrivano anche ad Hollywood e sulle riviste. Ovunque le ragazze ricevono consigli su come diventare di successo, vincenti e magre come loro. I mass media iniziano a mostrare solo immagini stereotipate e postprodotte, arrivano a creare un ideale irrealizzabile per la maggior parte delle ragazze e allo stesso tempo un luogo dove la formosità viene svilita e resa “non salutare”.
Con l’avvento dei social media queste idee sono state amplificate fino ad arrivare alla società di oggi, in cui l’80% delle donne ha paura di ingrassare.
In tale contesto le donne collegano i risultati nella vita alla forma fisica, come una sorta di formula magica in grado di migliorare la propria autostima e il giudizio che gli altri hanno di noi.
Spesso però ci si dimentica che queste cose non bisogna cercarle all’esterno ma proprio dentro di noi.