Per transizione energetica si intende il passaggio da una fonte di energia a un’altra. Ad esempio, si verificò una transizione energetica durante la prima rivoluzione industriale: da fonti naturali (aria, acqua, etc) si passò a sistemi meccanici basati sul vapore e sul carbone.
Il termine è utilizzato oggi per indicare il passaggio obbligato alle fonti rinnovabili per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. Infatti le fonti di energia attualmente più diffuse, cioè i combustibili fossili, sono la prima causa di emissioni inquinanti. Oggi la transizione energetica non è un’opzione, ma un passaggio obbligato per la salvezza del pianeta.
La transizione energetica si può intendere anche come processo singolo, riferito alle abitudini individuali, per cui ad esempio se ne parla quando all’interno di un’abitazione si sostituiscono fonti di energia inquinanti con alternative più sostenibili. Qui però ci riferiamo alla transizione energetica su scala globale, che riguarda l’approvvigionamento energetico di massa. In altre parole, il sistema globale di produzione di energia.
Essendo la riduzione delle emissioni inquinanti uno dei primi obiettivi per il prossimo futuro, la ricerca di alternative al fossile è la priorità energetica mondiale e coinvolge le politiche degli Stati, indirizza il loro budget e li condiziona.
Oggi il 34% dell’energia usata al mondo viene ancora dal petrolio.
Il 27% invece dal carbone, e il 24% dal gas. In una stima dell’UN l’uso delle rinnovabili dovrà arrivare ad essere tra il 75% e l’80% entro il 2050.
Raggiungere questo risultato non sarà facile nè indolore, soprattutto costerà per molti Paesi più che per altri.
Senza parlare dei costi sociali che ne deriveranno: non è detto che la de-carbonizzazione porterà a una giusta distribuzione delle risorse. Infine, la transizione energetica potrebbe cambiare alcuni equilibri geopolitici.
La transizione energetica è un obiettivo ambizioso, visti i dati, ma necessario.
Credete che ci siano altre opzioni per il Pianeta?
Oggi le fonti energetiche più utilizzate sono i cosiddetti combustibili fossili: carbone e gas. Sono detti anche non rinnovabili, perchè presenti in quantità limitate. Ad esse si oppongono le alternative rinnovabili: energia solare, energia eolica, da biomasse, geotermale e idroelettrica.
Tuttavia, non è tanto la relativa scarsità del fossile a far spingere verso una transizione alle rinnovabili. Il problema principale è che i combustibili fossili sono altamente inquinanti e dannosi per il pianeta. Per questo si è resa necessaria e urgente la transizione energetica. Un passaggio obbligatorio, per la salvezza del pianeta, verso altre fonti di energia.
- A COSA SERVE LA TRANSIZIONE ENERGETICA?
Scopo principale è ridurre le emissioni di gas inquinanti. Ma serve anche ad aumentare l’efficienza energetica e a risparmiare i costi dell’estrazione. Secondo alcuni studi, il costo delle rinnovabili si è abbassato negli ultimi anni, togliendo al fossile il primato di “fonte energetica più economica”.
- COME SI AVVIA UNA TRANSIZIONE ENERGETICA?
Ad esempio investendo nelle rinnovabili, riconvertendo le centrali a carbone, tassando il carbone, impedendo alcune pratiche estrattive che devastano l’ambiente (ad esempio il fracking), costruendo i nuovi edifici seguendo il criterio dell’efficienza energetica.
- QUALE RUOLO PER IL NUCLEARE?
Per alcuni, il nucleare è la chiave della transizione energetica. Infatti il nucleare è visto come una fonte pulita e profittevole. Il fronte opposto insiste sul pericolo del nucleare, che non sarebbe ancora totalmente sotto controllo e potrebbe quindi rappresentare una minaccia globale.
- A CHE PUNTO SIAMO?
Tra i Paesi più avanti nella transizione energetica: Norvegia, Colombia, Nuova Zelanda, Brasile, Canada, Venezuela Nel contesto europeo molti Paesi che avevano appena iniziato a investire nel carbone, si troveranno più in difficoltà a effettuare una transizione. Per questo nell’ultimo piano sul clima, l’UE ha previsto il meccanismo finanziario di “transizione giusta”
Alcuni scenari futuri
Se avverrà una transizione, il potere economico dei paesi esportatori di petrolio diminuirà, così come quello degli Stati Uniti. La Cina potrebbe diventare il nuovo gigante economico, perchè produce la maggior parte di metalli e materiali per costruire centrali eoliche, ad esempio. Si torneranno a costruire centrali nucleari? Finiranno le guerre che ruotano intorno al petrolio o ce ne saranno altre, intorno ad altre risorse? Le nostre città si modificheranno?
FONTI
https://res.cloudinary.com/yumyoshojin/image/upload/v1/pdf/responsible-business-2018.pdf