In questi giorni il Senato degli USA sta valutando la nomina di Amy Coney Barrett a Giudice della Corte Suprema dopo la morte di Ruth Bader Ginsburg.
La Corte Suprema è il tribunale più importante degli Stati Uniti, in cui si decide la sentenza finale e si creano i precedenti per i casi successivi.
L’attenzione è puntata sulla decisione del Senato perchè la figura di Ruth Bader Ginsburg è stata molto importante nello svolgimento di molti processi. La nuova nominata Amy Coney Barrett potrebbe influenzare in modo opposto le decisioni della Corte, che spesso hanno conseguenze politiche e sociali.
Per questo è fondamentale capire come funziona la Corte e perchè Trump ha insistito a nominare una nuova giudice prima delle elezioni.
La Corte Suprema, con sede a Washington DC, è il maggiore organo giudiziario negli Stati Uniti ed è formata da 9 giudici eletti a vita.
La carica decade con la morte, ma un giudice può auto dichiarare di volersi ritirare, se non si sentisse più adatto al ruolo per qualche motivo.
Oggi nella corte suprema ci sono 5 giudici repubblicani e 3 democratici. Se venisse approvata Barrett, diventerebbero 6 contro 3.
Il sistema statunitense è di common law: sono le decisioni prese dal tribunale a creare la legge, condizionando le sentenze successive.
La Corte Suprema è il tribunale finale, quello decisivo.
Ciò significa che le sue sentenze creano i precedenti: se il tribunale pronuncia una sentenza più progressista o più conservatrice (a seconda dei giudici che la compongono), essa influenzerà tutte le altre sentenze simili.
Per decidere se accettare un caso, delle migliaia a cui viene sottoposta ogni anno, la Corte applica la “Regola dei Quattro”: quattro giudici su nove devono valutare opportuno lavorare a quel caso.
Di solito vengono accettati casi che “hanno rilevanza nazionale”, il cui giudizio può aiutare a chiarire qualcosa, legalmente, a tutto il Paese.
In altri casi interviene quando gli altri tribunali sono in disaccordo sull’interpretazione delle leggi.
Come vengono nominati i giudici?
Se un giudice muore o si ritira, è il Presidente degli US a nominare il/la successore. La nomina in sè non è sufficiente: il passo successivo tocca al Senato, che deve “indagare” sulla persona e votare la nomina. Se questa passa il controllo, il Senato approva la carica tramite voto. Una volta ottenuto il via libera del Senato, il/la Giudice entra a far parte della Corte.
Proprio per il suo funzionamento e il meccanismo di nomina dei giudici, la Corte è un organo piuttosto politico. Infatti, una Corte Suprema a maggioranza repubblicana prenderà su alcuni temi decisioni diverse rispetto a una maggioranza democratica.
Il caso di Trump è storico: ha già nominato due giudici e Amy Coney Barrett sarebbe la terza.
Retroscena: all’inizio del 2016 morì Anthony Scalia e Obama, nei suoi ultimi mesi in carica, voleva nominare il successore. Ma il Senato (già a maggioranza repubblicana) glielo impedì, suggerendo che fosse stato meglio aspettare l’elezione di novembre e lasciare al presidente successivo la decisione.
I/l* componenti attuali:
- John G. Roberts, Jr. (Giudice Capo)
- Clarence Thomas
- Stephen G. Breyer
- Samuel A. Alito, Jr.
- Sonia Sotomayor
- Elena Kagan
- Neil M. Gorsuch
- Brett M. Kavanaugh
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