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Donne nella Politica

Vi siete mai fermati a pensare quante donne sono coinvolte nella politica italiana?
La risposta è: ancora troppe poche. Sicuramente il numero di donne presenti nelle istituzioni rappresentative è gradualmente aumentato, anche se lentamente rispetto ad altri paesi europei.
Secondo un recente report, le donne elette alla camera sono il 35,8% (225 donne su 630 deputati e 110 su 320 al Senato).

Ad oggi, tra parlamento nazionale ed europeo, governo, regioni, province e comuni sono oltre 13 mila le donne che ricoprono incarichi politici. Nelle amministrazioni regionali vince l’Emilia-Romagna con il 12%, a seguire il Lazio con l’11,76%; ma solo 2 presidenti di regione su 20. Nello specifico nei comuni sono 185 le sindache, e nei consigli circa 11.500 le elette.


E al governo? Nessuna donna è stata, ad oggi, Presidente del Consiglio o Presidente della Repubblica. Su oltre 1500 incarichi di ministro in 65 differenti governi, le donne ne hanno finora ricoperti 83 (oggi sono il 27%). Poche donne, fino adesso hanno rivestito l’incarico di Ministro dell’Economia e delle Finanze o della Giustizia e nel Ministero degli Interni, molte invece sono state scelte per le materie sociali come istruzione, le politiche per la famiglia e la sanità.


Negli anni le direttive per il riequilibrio di genere hanno certamente contribuito a colmare questo gap, ma ancora oggi le quote rimangono basse. Sottolineando che il legislatore può tentare di imporre dei correttivi, ma non è detto che la società viaggi alla stessa velocità. Appare dunque evidente che non si è ancora raggiunta la piena parità di genere, anzi la politica stessa agisce in modo meschino, candidando le donne nei seggi che hanno quasi sempre meno consenso. 

Inoltre risulta che le disuguaglianze di genere sono più accentuate da* cittadin* stessi che reputano più competente un candidato uomo piuttosto che una candidata donna. Infatti, spesso se una donna si avvicina ad una posizione di leadership la domanda che sorge spontanea è chiederci cosa ci sia dietro, come sia arrivata così in alto, si pensa a tutto, tranne che ai meriti. Ciò denota quanto lavoro ci sia  ancora da fare a livello culturale.


Il 2 giugno 1945 a seguito dei risultati del referendum che hanno portato la nascita della Repubblica, per le donne è cambiato tutto: sono diventate finalmente elettrici attive. Nell’anno successivo è stato riconosciuto loro anche l’elettorato passivo, ovvero la possibilità di farsi eleggere.

Entrano a far parte dell’Assemblea Costituente, 21 donne, che si batteranno al fine di ottenere il principio di parità di genere affermato nella Costituzione.


Nel 1948 si tengono le prime elezioni politiche dell’Italia repubblicana. Poche le donne in quella I legislatura: 49 in tutto.

Ci sono voluti quasi 30 anni perché nel 1976 fosse superata la soglia di 50 elette, e altri 30 anni per avere, nel 2006, più di 150 donne in Parlamento. Quota 300 è stata superata solo nel 2018 con il governo Conte, le elette sono state 335. 

Chi sono state in passato le donne in politica?

  • Gisella Floreanini, politica italiana e prima donna a conquistare di fatto la carica di Ministra nella Repubblica dell’Ossola, quando alle donne non era neppure riconosciuto il diritto di voto. 
  • Leonilde Iotti, politica italiana e prima donna nella storia della Repubblica a ricoprire una delle tre massime cariche dello Stato, la Presidenza della Camera dei Deputati.
  • Tina Anselmi, politica, partigiana e prima donna ad aver ricoperto la carica di Ministra nella Repubblica Italiana nel ‘76.

  • Quante donne sono a capo di un partito politico in Italia? Attualmente solo una, Giorgia Meloni.

Per la prima volta nella storia della Repubblica la seconda carica più rilevante dello Stato, la Presidenza del Senato, è stata affidata ad una donna, Maria Elisabetta Casellati. Senza dimenticare il ruolo rivestito da Laura Boldrini come Presidente della Camera dei Deputati nello scorso quinquennio.


Sono numerosi gli ostacoli da superare nel processo politico di selezione ed elezione: 

  • La scarsità di modelli a cui ispirarsi, di conseguenza si creano basse aspettative di successo, che scoraggia l’interesse per questa carriera.
  • La concreta mancanza di tempo da dedicarvi, perché più impegnate nella gestione domestica e nella propria occupazione lavorativa.
  • La cultura che tende a conservare il potere politico (e non solo) in mano di uomini e con strutture rigide, difficili da scalare e che tendono a conservarsi sempre uguali.
  • L’organizzazione del lavoro, studiata su ritmi al maschile.
  • La continua violenza pubblica e via social, indirizzata verso quelle donne che assumono maggior visibilità nella politica.

Esistono molte donne competenti all’interno della politica, ma rimangono figure marginali, perchè  non appoggiate internamente dalle forze politiche di appartenenza, perciò non riescono a scavalcare un elettorato di nicchia.

Diversi studi affermano che le donne in politica sono più collaborative e bipartisan, caratteristiche che evidenziano una maggiore trasparenza e cooperazione nei processi decisionali, che andrebbero a ridurre la corruzione.

FONTI

https://www.youtrend.it/2019/12/03/donne-e-politica-a-che-punto-siamo-con-la-parita-di-genere-2/

https://www.agi.it/politica/peso_giovani_donne_politica_italiana-6752131/news/2019-12-17/

https://www.agi.it/politica/peso_giovani_donne_politica_italiana-6752131/news/2019-12-17/

https://www.senato.it/4746?dossier=2309

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