Il corpo ha da sempre assunto un ruolo di primaria importanza nella conoscenza e nella comprensione del proprio essere, costituendo la base materiale e sociale della nostra esistenza e il luogo dove emerge la nostra soggettività .In psicologia, ormai da tempo si parla del fenomeno definito embodiment che vede il corpo come il luogo nel quale sono situati i pensieri, le emozioni e gli aspetti cognitivi di ogni individuo.
Il termine embodiment è stato introdotto per la prima volta in filosofia della mente per superare il dualismo cartesiano che sosteneva la separazione di una sostanza tangibile (il corpo, rex extensa) da una non tangibile (la mente, rex cogitans). Tale processo è una delle condizioni di base del nostro essere-nel-mondo e ci ha portato, nel corso dell’evoluzione, allo sviluppo della coscienza che abbiamo del nostro corpo.
L’approccio dell’embodied cognitition afferma che mente e corpo non sono separati e distinti, come erroneamente pensava Cartesio, ma che il nostro corpo – e il cervello considerato come parte integrante di esso – concorra a determinare i nostri processi mentali e cognitivi. Il rapporto tra mente e corpo è dunque bidirezionale: la nostra mente influenza il modo in cui il corpo reagisce e, allo stesso tempo, la “forma” del nostro corpo attiva la nostra mente.
La postura è di grande rilevanza all’interno dell’embodied cognition. Analizzare la posizione che il nostro corpo occupa nello spazio ci permette di “vedere” oltre il piano puramente fisico e di “parlare” un linguaggio che non è quello verbale. Ad esempio, una persona che assume una posizione eretta con schiena e spalle ben dritte, non soltanto trasmetterà la sensazione di essere una persona fiera e sicura di sé, ma finirà con il sentirsi davvero così.
Anche da un punto di vista fisiologico, e non solo filosofico, l’individuo deve essere considerato in termini olistici (olos dal greco: tutto, intero). Infatti, è ormai da tempo provato che i sistemi nervoso, endocrino e immunitario comunicano tra loro. Ciò significa che la mente, le emozioni e il corpo non sono entità separate, ma interconnesse. Gli stessi neurotrasmettitori che operano nel cervello e nel sistema immunitario sono anche quelli più frequenti nelle aree neurali che regolano le emozioni.
La psicosomatica è quella branca della medicina che pone in relazione la mente con il corpo, ossia il mondo emozionale ed affettivo con il soma (il disturbo). Considerando il corpo e la mente non come due mondi separati, ma come due parti in continua influenza reciproca, la psicosomatica si occupa di rilevare e capire l’influenza che le emozioni esercitano sul corpo.
L’Embodied Cognition rappresenta la più grande novità nella psicologia cognitiva degli ultimi vent’anni. Alla base di questo programma vi è l’idea che i processi cognitivi dipendano, riflettano o siano influenzati dai sistemi di controllo del corpo. I processi cognitivi, dunque, sono profondamente radicati nelle interazioni del corpo con il mondo e proprio il corpo riveste un ruolo centrale nel modellare la mente. Siamo esseri incarnati. Dal momento in cui nasciamo, i nostri corpi sono essenziali per il nostro apprendimento, per la nostra crescita e per le nostre relazioni con gli/le altr*. Nel corso della nostra vita, sono proprio i nostri corpi e i nostri movimenti a comunicare molto più chiaramente delle nostre parole.
Ѐ lontana quindi l’idea di corpo come qualcosa di separato dalla mente ed è importante considerare che l’uno influenza l’altra e viceversa. Il cambiamento si ha nel momento in cui iniziamo a guardare a noi stess* come unione di aspetti emozionali, mentali e corporei, percependoci come totalità di parti diverse ma ben integrate.
FONTI:
https://www.researchgate.net/publication/256301776_Embodied_Cognition_una_nuova_psicologia
https://www.stateofmind.it/tag/embodied-cognition/
https://www.stateofmind.it/2020/03/corpo-mente-psicologia
Embodiment in attitudes, social perception, and emotion. Niedenthal et al, 2005.