Il virus HIV ha fatto la sua comparsa negli esseri umani negli anni ’50. Solo a partire dagli anni ’80 però, ha iniziato a diffondersi e a manifestarsi in maniera sempre più prepotente, richiedendo interventi sanitari estremamente veloci e inizialmente poco efficaci per provare a debellarlo.
Negli anni ’80 le persone che avevano contratto il virus e il virus stesso sono stati oggetto di una comunicazione becera e stereotipata, che ha indotto a credere che l’HIV si potesse trasmettere anche attraverso gli abbracci, con pubblicità e modelli comunicativi che stigmatizzavano l’infezione e chi ne soffriva, con particolare riferimento alla comunità LGBTQIA+.
Una delle false credenze era infatti riferita al fatto che a contrarre il virus potessero essere solo persone omosessuali e/o tossicodipendenti.
Nel 2018 in Italia ci sono stati 2.847 nuove diagnosi di infezione da HIV. La maggior parte delle infezioni (85,5% dei casi) era rilevata tra i maschi e la motivazione principale era dovuta a rapporti sessuali non protetti (eterosessuali per il 42% e omosessuali per il 39%).
In una ricerca portata avanti da Skuola.net, si evince che sul tema c’è ancora molta disinformazione, nonostante i ragazzi e le ragazze provino a districarsi tra le informazioni online.
Ci sono moltissime false credenze.
- Il 46% de* intervistat* è convinto che la sola condivisione di spazi e interessi possano esporl* al contagio
- Molti pensano che il virus possa essere contratto tramite la condivisione di posate e bicchieri (9%) o tramite starnuti/tosse (6%).
- Per il 14% anche solo un contatto può essere pericoloso.
Ad essere meno preparat* sono i/l* preadolescenti (11-13 anni).
Dai 14 anni si inizia ad essere sessualmente attivi e ciò potrebbe rendere più consapevoli dei rischi. I ragazzi e le ragazze tendono ad avere una buona infarinatura, ma le informazioni date dalla scuola sono giudicate come “buone” solo dal 25% e come “appena sufficienti” dal 32%. Addirittura, il 28% le giudica “scarse”.
HIV (virus da immunodeficienza umana) è un virus che attacca i cosiddetti linfociti CD4, cioè globuli bianchi che normalmente servirebbero per combattere le infezioni.
È una infezione a trasmissione sessuale caratterizzata da una fase iniziale, non sempre sintomatica, da un periodo più o meno lungo di latenza clinica e da manifestazione tardive che configurano il quadro dell’AIDS. La persona che ha contratto il virus HIV risulta via via più vulnerabile a infezioni e malattie.
Il sistema immunitario viene indebolito e la risposta contro virus, batteri, funghi e tumori viene azzerata.
Andiamo più nel dettaglio:
- Quali sono i sintomi?
Circa 1-4 settimane dopo essere stati infettati dal virus HIV, oltre l’80% delle persone avverte alcuni sintomi che possono includere:
- Febbre, gola infiammata e/o candidosi orale
- Eruzione cutanea, rash, dolori articolari e/o muscolari
- Ghiandole gonfie e mal di testa
È importante ricordare che esiste il “periodo finestra”, ovvero un periodo in cui il soggetto pur essendo infetto può risultare negativo allo screening.
Nessun test può dare la positività immediatamente dopo l’avvenuta infezione.
2. Come si trasmette?
La trasmissione del virus avviene esclusivamente attraverso i liquidi biologici di persone con HIV (inconsapevoli o meno) o di persone che non stanno assumendo una terapia antiretrovirale efficace.
Può avvenire per via:
- Ematica: ad es. trasfusioni, ferite della pelle, scambio di siringhe e/o aghi non sterili
- Sessuale: ad es. rapporti eterosessuali o omosessuali sia orali (cunnilingus o fellatio in assenza di protezioni), sia vaginali che anali, che avvengono senza l’uso del preservativo maschile o femminile
- Verticale: ad es. dalla madre a* neonat* in gravidanza, durante il parto o l’allattamento
Il virus HIV:
NON si trasmette attraverso saliva, lacrime, sudore, urine, zanzare, né toccando o condividendo oggetti quali piatti, bagni, palestre, attrezzi, etc.
NON si trasmette per via aerea né con carezze e baci.
3. Quando devo fare il test?
È importante fare il test HIV soprattutto se:
- si ha una relazione stabile e si vuole rinunciare all’uso del profilattico
- si sono avuti rapporti sessuali non protetti dal profilattico con partner di cui non si conosce lo stato sierologico
- si è subita violenza sessuale
- si intende (o si è intrapresa) una gravidanza
- sono già presenti altre infezioni sessualmente trasmissibili
- c’è stato uno scambio di siringhe/oggetti analoghi
- c’è stato un contatto accidentale con aghi o strumenti infetti
PrEP E PEP, COSA SONO?
Esiste una profilassi chiamata PrEP (profilassi pre-esposizione) che consiste nell’assumere farmaci anti-HIV da parte di persone HIV- negative che hanno comportamenti a rischio di contrarre HIV.
Ricordiamo che la PrEP NON è un trattamento sostitutivo all’uso del preservativo.
Se si pensa di essere stat* espost* al virus, si può valutare di fare la PEP (profilassi post-esposizione). Ci si deve recare entro 48 ore al pronto soccorso o in un reparto di infettivologia in modo da accordarsi con *l* medic* per fare un test HIV e decidere se intraprendere il percorso per cercare di evitare un’infezione da HIV.
Come posso fare il test?
Per sapere se si è contratto il virus HIV si possono fare due tipi di test specifico:
- Test su sangue: viene fatto un prelievo di sangue e inviato a un laboratorio. I risultati si hanno in circa 3 giorni
- Test rapido: effettuati su saliva o su una goccia di sangue. Possono essere richiesti in farmacia al costo di circa 20 euro oppure in alcune associazioni che lo mettono a disposizione (risultato disponibile in pochi minuti). Se il test dovesse essere positivo, sarà comunque necessaria una conferma con un prelievo.
Cosa significa essere “sieropositivi”?
Il termine “sieropositivo” in realtà indica l’aver sviluppato anticorpi per un virus (qualunque, non solo HIV). Nel tempo questa parola si è sempre più legata all’HIV e ad oggi, parlare di sieropositività fa venire in mente proprio questa condizione medica.
Si è sieropositivi all’HIV quando si sono sviluppati anticorpi anti-HIV pur essendo asintomatici e quindi senza presentare le infezioni opportunistiche (tipiche dell’AIDS)
E se sono minorenne?
Purtroppo, in Italia i minorenni non possono effettuare il test in autonomia. Sarà necessario il consenso di un genitore o di un* tutore/trice legale.
Il Ministero della Salute si sta muovendo, dietro sollecitazione dell’OMS, per trovare una soluzione che consenta a* minor* di accedere ai test per HIV e anche per le altre malattie sessualmente trasmissibili (IST) in un contesto protetto anche senza il consenso preventivo del genitore o del* tutore/trice.
Spesso quando si parla di malattie sessualmente trasmissibili, subito ci vengono in mente HIV e AIDS. Queste due sigle però non sono sinonimi, per quanto siano fortemente connesse. Quando abbiamo parlato di HIV abbiamo visto che questo può comportare una sintomatologia particolare che necessita di essere approfondita in modo da riuscire ad intercettare il virus il prima possibile, poiché le possibilità di sopravvivenza e di godere di una buona vita aumentano se diagnosticato in breve tempo.
Nel 2018 sono stati diagnosticati 661 nuovi casi di AIDS pari a un’incidenza di 1,1 nuovi casi per 100.000 residenti. La sua incidenza sembra essere in lieve costante diminuzione.
Questo non deve portarci a credere che il virus sia debellato, anzi. Sono i progressi della medicina e delle terapie antiretrovirali che impediscono al virus HIV di evolvere in AIDS, evitando quindi l’insorgenza di patologie particolarmente gravi.
Ricordiamo infatti che il virus HIV è ancora fortemente diffuso in tutto il mondo, e che spesso viene sottovalutato. È importante sottolineare che il virus si può trasmettere per via ematica, verticale (gravidanza etc) ma anche per via sessuale. I rapporti sessuali a rischio possono essere tutti quei rapporti eterosessuali e/o omosessuali, vaginali e/o anali ma anche orali che non prevedono l’uso del preservativo.
Il preservativo infatti (maschile e femminile) è l’unico tipo di protezione che si può avere dal virus HIV e dalla sua eventuale evoluzione in AIDS.
HIV e AIDS non sono la stessa cosa.
L’HIV è il virus da immuno deficienza umana, che può portare, se sottovalutato e in assenza di trattamenti, ad un quadro medico più grave definito appunto AIDS.
L’AIDS è stadio clinico avanzato dell’infezione da HIV, in cui l’organismo non riesce a proteggersi neanche da microorganismi pressochè innocui.
L’AIDS è caratterizzato da compromissione neurologica, immunitaria, con complicanze infettive opportunistiche e neoplastiche.
COME SI MANIFESTA?
L’AIDS si può manifestare anche dopo diversi anni dall’acquisizione del virus HIV.
3-6 settimane dal contagio: La sintomatologia è simil-mononucleosica (febbre, dolori osteo-articolari, faringite, linfoadenopatia generalizzata e talvolta sintomi gastro-intestinali).
6-12 mesi dal contagio: si stabilisce un equilibrio immunovirologico, Durante questa fase di latenza clinica, dove si è asintomatici, si assiste ad un peggioramento delle condizioni immunitarie (con eventualmente candidosi orale, dermatite seborroica etc)
3 -12 anni dal contagio: in assenza di terapia, il virus evolve in AIDS conclamato
ESISTONO CURE?
Attualmente non esistono vaccini o cure definitive per debellare il virus HIV e l’AIDS. Esistono però dei farmaci particolarmente efficaci nel trattamento che bloccano la riproduzione del virus, riducendone la quantità: si chiamano terapie antiretrovirali.
Ad oggi le prospettive di vita di persone con HIV che entrano in terapia subito, sono simili a quelle di persone che non hanno contratto HIV.
PERCHÉ DOVREI FARE IL TEST?
Può darsi che l’idea di fare un test possa renderci nervosi. Questo può essere dovuto soprattutto allo stigma che dagli anni ’80 si è creato intorno all’AIDS. È però estremamente importante sapere se si è positivi.
Perché?
Per proteggersi, poiché in caso di positività, è necessario intervenire tempestivamente. Le probabilità di condurre una vita normale sono tanto più alte quanto più precoce è la diagnosi
Per essere seren* nelle proprie relazioni sessuali, siano esse occasionali o stabili
Per prendersi cura del proprio partner (o propri partner), evitando di trasmettere il virus
FONTI
Paginemediche.it – HIV e AIDS: differenze, sintomi e prevenzione
Helpaids.it – il test HIV
Ginecologia e ostetrica, Zanoio,Barcellona, Zacchè – II edizione, 2013
Ministero della Salute – FAQ
Notiziario Istisan volume 32 – n. 10 ottobre 2019
HelpAids.it – Quali sono i sintomi dell’infezione da HIV?
HelpAids.it – PREP: profilassi pre-esposizione
Epicentro.iss.it – Infezione da HIV e AIDS
Linkiesta.it – HIV: disinformazione e pregiudizi ancora molto diffusi tra i più giovani