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L’eiaculazione femminile

A differenza delle performance delle professioniste del porno, lo squirting molto spesso nella vita quotidiana ha più l’aspetto di una piccola fontanella o di una pozzanghera, tant’è che spesso, a causa della scarsa informazione sul fenomeno, viene interpretato come perdita di urina.

L’eiaculazione femminile abbondante risulta vissuta da molte donne più che altro come elemento di disagio durante le pratiche sessuali di coppia, altre donne ne sono incuriosite e vorrebbero riuscire a eiaculare sperando di provare un senso di maggiore liberazione durante la fase orgasmica, per gli uomini invece può essere un fenomeno particolarmente eccitante, probabilmente anche perché percepito come segno “visibile” del piacere della donna.

Esistono esercizi dove si apprendono tecniche per provare ad eiaculare ma è importante ricordare che non riuscire ad eiaculare non significa perdersi qualcosa di più piacevole o un orgasmo siderale.

Va benissimo eiaculare come non eiaculare, questo non preclude la capacità di provare piacere e l’orgasmo, non significa essere più o meno competenti o brave: come sempre è importante, riguardo alla propria sessualità, riconoscere e rispettare la propria meravigliosa unicità e imparare ad individuare quelli che sono i nostri specifici desideri, eliminando le aspettative sociali o de* partner.

Il piacere di eiaculare è soprattutto un piacere politico e il solo fatto di sapere che questa possibilità esiste è di per se una piacevole vittoria, che una donna eiaculi ha un valore politico per almeno due ragioni: in primo luogo accantona le idee che la cultura occidentale diffonde sulla sessualità ovvero il carattere innato della donna e del sesso femminile come riservato, puro, sacro e impercettibile; in secondo luogo se anche noi femmine abbiamo una prostata e possiamo eiaculare si smonta l’idea che esistano maschi e femmine diversi a prescindere. Per molto tempo infatti si è fatto fatica a parlare di prostata o di eiaculazione femminile perché questo porterebbe a riconoscere che in realtà non sono tanto differenti certi corpi dagli altri e che pertanto non c’è nessuna ragione scientificamente plausibile per continuare a sostenere la dominazione patriarcale tra i sessi.

Orgasmo a spruzzo, eiaculazione femminile o squirting è un fenomeno dai mille nomi e che è stato reso leggendario e performativo negli ultimi anni grazie alla produzione pornografica, in realtà veniva già descritto da secoli: in letteratura Aristotele, più di 2000 anni fa, accennava dell’esistenza di una forma di eiaculazione femminile e Galeno, uno dei medici più famosi della storia, affermò l’esistenza di una prostata femminile con la capacità funzionale di emettere liquidi come negli uomini.

Si può dire però che fino agli anni ’80 del 20º secolo il meccanismo dell’orgasmo e dell’eiaculazione femminile sono rimasti un argomento piuttosto oscuro e sicuramente trascurato dalla comunità scientifica.

Le ghiandole che producono il liquido che viene eiaculato hanno preso il nome da Alexander Skene, il ginecologo scozzese che le ha descritte nel 1860 e si trovano tra la vagina e l’ultimo tratto dell’uretra. 

Queste ghiandole sarebbero il corrispettivo femminile della prostata maschile che partecipa alla produzione del liquido seminale e riversa il suo secreto nell’uretra durante l’orgasmo.

Uno studio condotto nel 2002 presso l’università dell’Aquila ha concluso che le ghiandole di Skene sono dotate di un’anatomia variabile, cioè in alcuni casi possono essere atrofiche il che spiegherebbe il fatto che il fenomeno eiaculatorio non riguardi tutte le donne ma solo coloro che hanno le ghiandole attive.

Tuttora però è un fenomeno poco studiato, poco conosciuto (soprattutto dalle donne stesse) e tendenzialmente percepito come tabù nella nostra società, basti pensare che le immagini porno di donne eiaculanti sono state proibite in Gran Bretagna nel 2014.

Il liquido che viene secreto è un liquido limpido o lattiginoso, è simile al fluido prostatico maschile ma senza spermatozoi. È descritto come inodore, di gusto neutro e di una consistenza liquida simile all’acqua. La quantità dell’eiaculato varia da alcune gocce fino a 50 mm. 

Dalle analisi chimiche svolte si è scoperto che il liquido contiene principalmente acqua, un antigene prostatico specifico, glucosio e tracce di urina. 

Un’ipotesi della funzione biologica del liquido potrebbe essere quella di aiutare la lubrificazione della vagina e, per la sua composizione chimica, facilitare la sopravvivenza dello sperma nel canale vaginale aiutando così la riproduzione.

FONTI

“Il piacere femminile” Ilaria Consolo. Giunti

“Fica pontens” Diana J. Torres. Malatempora

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