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Turismo sessuale

Per turismo sessuale si intendono quei viaggi il cui obiettivo è intraprendere rapporti sessuali a pagamento con persone del luogo di destinazione. Il fenomeno non è uniforme, ma anzi presenta esperienze molto diverse tra loro.

Ci sono, ad esempio, Paesi in cui la prostituzione è legalmente riconosciuta, considerata come attività professionale e organizzata con tutele verso i/le sex worker e questo fa sì che il turismo sessuale verso questi Paesi si inserisca in un contesto di legalità e rispetto. 

All’opposto, il fenomeno criminale su cui vogliamo concentrarci si manifesta in quei luoghi in cui, pur essendo la prostituzione illegale, lo Stato tollera l’attività di sfruttamento e le violenze a danno di chi non compie una libera scelta professionale e a danno di minorenni schiavizzat*; stiamo parlando di paesi tipicamente poveri o in via di sviluppo, come Bangladesh, Messico, Brasile, Sri Lanka, Thailandia, Kenya, Filippine, Mali nei quali lo sfruttamento sessuale si incasella in una situazione di svantaggio economico-sociale.

Il fenomeno, ricollegabile al colonialismo, riguarda per il 90% uomini, per la maggior parte provenienti da Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Cina e Giappone. Le vittime sono spesso ragazze e ragazzi, infanti, adolescenti o adult* ingabbiat* in una rete di sfruttamento che, facendo leva sulla povertà, mira ad annullare la dignità.

La crudeltà del turista sta nella sua consapevolezza dello squilibrio di potere nell’adescamento, quando la vittima minorenne o che è sotto sfruttamento non può che subire il rapporto sessuale. Siamo di fronte al lato più crudo della cultura dello stupro e della negazione del consenso, che viene estorto o non viene espresso, in cui la realizzazione della violenza trova pochi ostacoli. Chi intraprende questo tipo di viaggi non compie sforzi empatici circa le conseguenze psico-emotive che i rapporti sessuali hanno sulle vittime, ma si percepisce invece come in un contesto in cui, distanti dallo spazio della propria quotidianità, tutto è lecito e in cui sono sospese le regole di dignità umana.

È un fenomeno invisibile, ignorato e sottovalutato, ma che ci vede protagonisti nell’orrore.

Dentro il fenomeno del turismo sessuale, ci sono tante storie diverse. Ci sono Paesi che tutelano e rispettano il lavoro dei/delle sex worker, ma da Paesi che sentiamo distanti arrivano altre storie gonfie di sfruttamento, violenze e abusi. È l’eredità di un colonialismo mai risolto, che continua a cercare il dominio su altri paesi, questa volta comprando i corpi di persone di ogni età.

Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori. Ma se la navigazione prende la rotta del turismo sessuale in paesi di sfruttamento e pedofilia, ci si allontana molto dalla santità e dalla poesia. Il primato mondiale come uno dei paesi da cui parte il maggior numero di persone con questo obiettivo è nostro, insieme a Francia, Germania, Regno Unito, Cina e Giappone. 

80.000, secondo le stime, sarebbero gli/le italian* che viaggiano con questi obiettivi.

Le stime fornite da ECPAT parlano di circa 2.000.000 di minori nel mondo coinvolti nell’ampio fenomeno della prostituzione minorile, il turismo sessuale muoverebbe decine di miliardi di dollari e sarebbero circa 3.000.000 i turisti sessuali che ogni anno partono. 

Dal 1998 in Italia è reato organizzare o propagandare viaggi finalizzati alla fruizione di attività di prostituzione a danno di minori (art. 600 quinquies c.p.). A quanto pare, però, questa norma risulta di difficile applicazione e poco efficace per contrastare il fenomeno, nonostante sia una delle più illuminate e tra le poche ad avere efficacia extra-territoriale. 

Non mancano sul web persone che si scambiano consigli, foto e video delle loro esperienze all’estero, Internet ha infatti facilitato il reperimento di informazioni e la condivisione di materiale, anche pedopornografico; lo sfruttamento non è quindi solo fisico, ma perdura con lo sfruttamento dell’immagine.

FONTI:

ECPAT International, Global study on sexual exploitation of children in travel and tourism 2016

Aspetti socio- psicologici del turismo sessuale, di Francesco Barresi

ECPAT International, Reports and Resources

https://thevision.com/attualita/turismo-sessuale-minorile/

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