“Votare con il portafoglio”: si tratta di uno dei possibili tentativi di concepire una partecipazione alla politica con la “ P “ maiuscola.
Il/la cittadin* non partecipa alla vita pubblica solo attraverso la presenza alle urne in maniera passiva o restando spesso attonito di fronte al confronto politico che si svolge nei “ talk show”. No, si tratta di assumere un atteggiamento attivo da parte del* consumator* che con le sue scelte può finire per incidere su ciò che direttamente conta nella propria vita. A partire dalla spesa quotidiana che tanto pesa, appunto, sul portafoglio di tutti quanti noi.
L’idea del voto con il portafoglio potrebbe risolvere molti dei nostri problemi. In estrema sintesi, il potere economico è nelle mani di noi consumator*. Se fossimo consapevoli, informat* e ci coordinassimo per scegliere insieme potremmo premiare con le nostre scelte le imprese migliori e da potremmo avremmo un mercato con lavoro degno, prodotti salutari, responsabilità ambientale.
I/le cittadin* dovrebbero capire che con le loro scelte nell’acquisto, con il loro consumo o risparmio possono fare una demarcazione importante a favore delle aziende economicamente e socialmente responsabili. Posso premiarne alcune perché queste rappresentano non solo un valore economico e produttivo, o quale fornitor* di un servizio, bensì anche un valore ambientale e sociale. Il premio verso queste aziende, che ovviamente viene dalla canalizzazione della scelta da parte de* consumator*, può favorire la diffusione di una nuova consapevolezza e responsabilità. Per le aziende e per il/la cittadin* consumator* che finisce, così, per svolgere una presenza attiva destinata a divenire una vera e propria iniziativa e presenza politica, quando capace di coinvolgere parti sempre più ampie di consumator*. Ancora più efficace perché concreta ed immediatamente avvertibile.