L’Italia ripudia la guerra ma l’Italia finanzia la guerra con le armi. Nella relazione che ogni anno presenta il Governo sono contenute molte informazioni sulle esportazioni autorizzate dal Governo. È venuto fuori che la stragrande maggioranza dei sistemi di armamenti che esporta l’Italia è diretta verso paesi che non fanno parte né della NATO né dell’Unione Europea, ma di aree del mondo considerate molto instabili. La legge 185 del 9 luglio 1990 vieta l’esportazione e il transito di materiali di armamento verso Paesi in conflitto, a meno che non siano stati aggrediti da altri Paesi (come stabilisce l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite), verso Paesi la cui politica contrasti con i principi dell’articolo 11 della Costituzione e verso Paesi i cui governi siano responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate Onu, Ue o Consiglio d’Europa.
Facciamo un esempio: È noto che una parte delle bombe piovute in testa ai curdi siriani sono made in Italy. Negli ultimi quattro anni le forniture di armi ad Ankara sono state un crescendo: 128,8 milioni nel 2015; 133,4 nel 2016; 266,1 nel 2017 e 362,3 nel 2018. Elicotteri da guerra, sistemi di precisione, bombe, razzi, missili e armi da fuoco per un totale di 890,6 milioni. Che Ankara violi sistematicamente i diritti umani è un fatto, come lo è l’eterno conflitto con il popolo curdo al confine sud della Turchia. Insomma, non dovremmo vendergli armi da guerra, eppure lo facciamo.
Negli ultimi quattro anni sono stati autorizzati trasferimenti di armi per 36,81 miliardi
Oltre 2 volte e mezzo in più rispetto ai 14,23 miliardi autorizzati nei 4 anni precedenti.
L’anno scorso abbiamo venduto armamenti ad 80 Paesi. Nella classifica per importi troviamo il Qatar (1,92 miliardi), Pakistan (682 milioni), Turchia (362 milioni) ed Emirati Arabi uniti (220 milioni), poi c’è l’Egitto, l’Afganistan, l’Iraq, il Marocco, la Nigeria. Ma, soprattutto, tra i principali destinatari figurano nazioni belligeranti, monarchie assolute, regimi che non rispettano i diritti umani, governi fortemente repressivi.
Allora, ditemelo voi: l’Italia ripudia la guerra?