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E SE FOSSIMO TUTT* RESPONSABILI DELLA CATASTROFE AFRICANA?

Mentre l’Occidente già si prepara a ripartire, il virus si affaccia in maniera massiccia anche nel sud del mondo.

E gli scenari, quanto meno quelli basati sulle proiezioni de* espert* Onu, sono apocalittici.

Nessun* si occupa dell’impatto della pandemia su America Latina, Africa e Medioriente, dove non ci sono le condizioni minime per assicurare sanificazione e distanziamento sociale.

Qui il coronavirus si aggiungerà ad altri problemi strutturali esistenti: ad esempio, in Congo, le popolazioni si scontrano già con l’Ebola. In Siria, con la guerra civile in corso. Nel Sud Sudan la tregua vacilla.

Altri Paesi non dispongono di un sistema sanitario adeguato e subiscono le crisi legate alle emigrazioni.

A tutto ciò, si aggiunge il COVID-19. 

Il 66% della popolazione di questi Paesi vive in baraccopoli. Persino il semplice lavaggio delle mani diventa un problema se non c’è acqua pulita, che secondo il rapporto è disponibile solo a 34 famiglie su 100.

Quindi, quando vi lavate le mani per almeno 20 secondi (così come le indicazioni anti-coronavirus prescrivono), ricordate che siete fortunat*. 

L’Occidente inoltre prova ad affrontare le difficoltà economiche con lo smart working, ma questo ovviamente non è possibile nel continente africano. Queste aree sono molto più a rischio rispetto a quelle europee ed americane.

Inoltre, il COVID-19 risulterà più grave nelle persone già colpite dalla malnutrizione o altre malattie. Potrebbe essere una catastrofe.

Secondo il documento dell’Uneca, il contagio colpirebbe pesantemente i diversi Paesi del continente africano, e potrebbe costare la vita a moltissime persone, tra 300.000 e 3.300.000, a seconda delle misure adottate per fermare la sua diffusione.

La commissione dell’ONU ipotizza che da 2,3 milioni a 22,5 milioni di persone potrebbero aver bisogno di un ricovero in ospedale, e da 500 mila a 4,4 milioni di persone potrebbero trovarsi nella necessità di terapie intensive.

Ovviamente le condizioni della medicina sono allucinanti: si lavora e si cura all’interno di tende, e anche per questo non è possibile isolare un* paziente.

Le condizioni in cui l’Africa si trova oggi e le ragioni per cui è in questa situazione sono anche e specialmente dovute al sistema economico dominante oggi.

In futuro parleremo di sviluppo sostenibile, di economia civile e di commercio equo e solidale.

Intanto però dobbiamo tutt* cercare di capire che ognun* di noi sarebbe in parte responsabile dell’ipotetica catastrofe africana.

Questo articolo è un articolo diretto, che mira a far comprendere che sì, siamo nat* dalla parte fortunata del mondo.

Tu, che stai leggendo, sentiti fortunat*, ma allo stesso tempo informati, dona alle associazioni che aiutano i Paesi del sud del mondo, aiuta gli enti del terzo settore. Fai anche tu la tua parte. Possiamo ancora fare qualcosa per queste persone. Possiamo sempre fare la differenza.

Fonti

unric.org, uneca.org, George Washington University, Azione contro la fame

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